AGGIORNAMENTO: QUI LA REPLICA DI GIUSEPPE LO PRESTI
C’è un onorevole, parlamentare tarantino, che pare abbia avuto il coraggio di dire che “la città è sotto scacco degli allarmisti e che non vi è alcuna situazione di emergenza”.
A lui, e a tutto il suo partito a 5 stelle, vorremmo ricordare ciò che avrebbero potuto fare, una volta al Governo, e ciò che invece non hanno fatto:
1) in fase di accordo con Mittal potevano richiedere, tra i documenti, la VIIAS (la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario).
Documento che sarebbe stato fondamentale e che, seppur non obbligatorio per le industrie siderurgiche, era assolutamente facoltà del governo chiedere comunque…
LO HANNO FATTO? NO!
2) si potrebbe ancora richiedere la VIIAS, basterebbe un decreto legge ed il governo quantomeno riparerebbe al clamoroso danno fatto precedentemente. Oggi invece c’è semplicemente un disegno di legge per rendere obbligatoria la VIIAS anche alle aziende siderurgiche. Un disegno di legge che, però, giace dormiente e che, chiunque conosce le regole della politica, sa che rimarrà lì per secoli… quando, ripetiamo, basterebbe un semplice decreto legge.
LO HANNO FATTO? NO!
3) sapete chi presiede l’Osservatorio per l’attuazione del Piano ambientale dell’Ilva di Taranto? Giuseppe Lo Presti, noto alle cronache (seppur mai indagato) per lo scandalo Tirreno Power di Vado Ligure e per quanto emerso nelle intercettazioni, tra il predetto ed altri funzionario del Ministero dell’Ambiente: «c’hai le mani lorde di sangue», «mi sputerei in faccia da solo», «tanto che ce frega stamo a fa’ a legge», «cerchiamo di fare una porcata leggibile»; e ancora: «stiamo scrivendo un’altra norma porcata (come fatto qualche tempo prima per l’Ilva di Taranto), c’ho un conato».
Bene, nonostante le numerose segnalazioni, Giuseppe Lo Presti non è stato rimosso dall’incarico, né spostato altrove!!!
LO HANNO FATTO? NO!
4) Immunità Penale? il decreto legge 01/2015 (il noto decreto “salva Ilva” del governo Renzi) prevede che l’immunità duri per un periodo non superiore ai 18 mesi dal DPCM che approva il piano ambientale ILVA. Il DPCM in questione è del 29 settembre 2017. Tradotto: L’IMMUNITÀ E’ SCADUTA IL 30 MARZO 2019!!! Il governo poteva confermare questa scadenza attraverso una legge di interpretazione autentica. In ogni caso l’immunità potrebbe essere tolta con decreto legge in qualsiasi momento (ma loro, non sappiamo perché, ci stanno lavorando da mesi).
LO HANNO FATTO? NO!
5) Ci sono 12 decreti salva Ilva. Decreti che i 5 stelle, quando erano all’opposizione, hanno definito ignobili e anticostituzionali. Sapete quanti ne hanno abrogati? Zero!
E questo nonostante la sentenza della CEDU dica, chiaramente, che lo Stato italiano non ha posto in essere le condizioni per tutelare la salute dei tarantini.
LO HANNO FATTO? NO!
6) In ILVA (ci sono foto, video, denunce ed esposti a confermarlo) si compiono reati. Nessuno di questi viene fermato dai controlli del governo che parlò di rigidissimi monitoraggi. Anzi, si presentò come poliziotto ambientale dell’Ilva, come controllore irreprensibile con il fiato sul collo di ArcelorMittal.
LO HANNO FATTO? NO!
7) Di Maio, Costa, la Grillo e la Lezzi promisero che sarebbero venuti a spiegare le ragioni su ILVA alla città. Li stiamo ancora attendendo a Taranto per un confronto pubblico. Parlarono mesi fa di visita “imminente” di Di Maio in città… !?!
LO HANNO FATTO? ANCORA NO!
Il 24 aprile sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo – che il ministro dello sviluppo economico abbia trovato un buchino libero sulla sua agenda, per venire a trovare i tarantini.
Temiamo però, che la sua visita possa essere blindata, negli uffici chiusi della Prefettura e senza risposte sul caso ILVA.
Con lui e con tutti i parlamentari ionici vorremmo essere chiari: non basterà parlare di “riconversione economica” per placare le nostre angosce e zittire le nostre paure.
Noi non siamo allarmisti!
Noi siamo soltanto cittadini che aspettano Giustizia.