Il sindaco Antonio Decaro ha partecipato questa mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari alla quale ha partecipato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Ecco il testo dell’intervento del sindaco:
“Non mi capitava di essere emozionato come oggi in questo luogo da circa 24 anni. Esattamente da quel lontano 1995 in cui in un’aula, poco lontana da questa, dove con grande trepidazione discutevo la mia tesi di laurea in Ingegneria dei trasporti con il professor Francesco Civitella.
Da allora sembra passato un secolo e ritrovarmi qui oggi, con l’occasione di partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico del mio Politecnico in veste di sindaco della mia città alla presenza del Presidente del Consiglio mi sembra davvero un piccolo sogno che si realizza.
Devo confessarvi che mai quel giorno di 24 anni fa avrei osato pensare a una giornata e a una situazione come queste.
Se vi ho raccontato questo è anche per rappresentarvi la straordinarietà del nostro Paese. Un Paese dove il figlio di un ferroviere ha la possibilità di frequentare una delle migliori accademie di Europa, lo dico senza enfasi ma con grande senso della misura, e di lavorare per il proprio Paese (sono molto orgoglioso di ricordare sempre a tutti di essere un dipendente dell’Anas) e, magari, di diventare il sindaco della città in cui è nato e cresciuto.
Questa è la storia di un Paese che riconosce ancora il valore delle persone, tutte, che riconosce il valore della formazione e dell’impegno e che conferisce alla scuola e allo studio il potere di essere strumento per raggiungere i propri sogni e i propri traguardi.
Questa può essere la storia di ognuno di noi. Questa può essere la storia di tutti voi se credete, lo dico soprattutto agli studenti, nel valore di queste aule durante gli anni che trascorrerete in questi luoghi. Forse gli anni più belli della vostra vita ma anche gli anni più difficili, perché qui imparerete ad essere adulti e costruirete le basi per il vostro futuro. Che decidiate di diventare ingeneri meccanici, costruttori di ponti o sindaci delle vostre comunità, il Politecnico di Bari resterà sempre parte della vostra storia.
Così come queste aule, questa Università sono parte della storia della città di Bari. Il Politecnico di Bari, ormai polo di formazione di eccellenza è una delle pagina più belle della storia di questa città e di cui siamo profondamente orgogliosi.
Siamo orgogliosi di poter dire che è il Politecnico più giovane d’Italia e che nonostante questo non ci siamo fatti mancare successi e traguardi importanti. Ricordiamo il Google Award nel 2014 con è stato assegnato ad un team di studiosi baresi il “Google research Award 2014”, un riconoscimento ai progetti di ricerca più interessanti in tutto il mondo, sostenuti con un finanziamento complessivo di un milione di dollari. Per la prima volta la multinazionale ha selezionato una realtà barese, unica in Italia, insieme alla Bocconi di Milano. Ma se c’è una cosa che abbiamo imparato in queste aule è che la storia come i ponti non si costruiscono senza il contributo dell’ingegno umano. Per questo oggi voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini che hanno contribuito alla scrittura della storia del Politecnico di Bari, primo tra tutti il prof Attilio Alto, primo Rettore del Politecnico, maestro per tanti di noi, e fonte di ispirazione per intere classi di ingegneri della città e del sud Italia. Ma questa università non ha un breve ma intenso passato, ha soprattutto uno straordinario futuro: il Politecnico di Bari è partner ufficiale del cosiddetto polo del Sud, come è stato ribattezzato il progetto del centro di competenza Napoli-Bari, che coinvolge otto università, cinque della Campania e tre della Puglia.
Risultato questo, raggiungo grazie all’impegno e alla lungimiranza del Magnifico Rettore Di Sciascio che in questi anni sta facendo qui a Bari un lavoro egregio per cui a lui vanno i ringraziamenti della città di Bari e di tutta la regione.
Un lavoro che anche le istituzioni stanno provando a sostenere con gli investimenti strutturali e infrastrutturali che ancora oggi, nonostante la grande crisi, fanno della nostra area industriale la seconda del mezzogiorno d’Italia e attirano nel nostro territorio alcune tra le aziende più importanti al mondo che scelgono di insediarsi qui anche in virtù della presenza e della forza del Politecnico di Bari.
Queste sinergie virtuose hanno fatto si che la classifica del sole 24 ore dello scorso anno inserisse questa Università tra le prima in Italia per tasso di occupabilità pari al 90% nei primi tre anni dopo la laurea. Un dato che ricorda a noi tutti quanto sia importante il lavoro svolto, lavoro che deve andare avanti, sul fronte della ricerca e della didattica con un’attenzione particolare agli sviluppi delle tecnologia e del mercato del lavoro. Per quanto ci riguarda, la città di Bari e la sua area metropolitana, sono pronte a sostenere questo impegno, con le risorse e gli strumenti a nostra disposizione: sono tanti i progetti che ci vedono lavorare insieme, dal piano delle Coste, ai progetti sull’innovazione tecnologica (5G), alle sperimentazioni sulla mobilità (Muvt), fino all’ultimo protocollo siglato tra la Città metropolitana di Bari e il Politecnico sulla tutela del paesaggio naturale siglato poche settimane fa.
Mi rivolgo a Lei, presidente Conte, in qualità di Presidente del Consiglio e di pugliese. A Lei che ci ha fatto l’onore di essere qui oggi insieme a noi per questa cerimonia, spero che la visita di oggi faccia comprendere il potenziale del nostro Politecnico e delle sue risorse umane. Spero che lei porti con sé a Roma, non l’idea di una Università del Sud che c’è la fatta ma l’idea di un polo di eccellenza Italiano ed europeo che merita di essere trattato come tale, dalle istituzioni e dal Paese. Approfitto per ringraziarLa anche per le parole di attenzione e disponibilità che mi ha comunicato in una nota ufficiale per la candidatura della Città di Bari ad ospitare i lavori del G20 durante la Presidenza italiana nel 2021. So che non sarà facile vincere la competizione con altre città ma noi crediamo molto in quel “De’ remi facemmo ali”, il motto del nostro Politecnico. Come Ulisse ci piacciono le sfide che, seppur impegnative, possano far volare la nostra città.
Certo l’obiettivo per la città è molto ambizioso e va oltre la scadenza elettorale del mio primo mandato. Il 2021 non so se sarò ancora io sindaco di Bari ma facendo il sindaco ho imparato che se si guida una comunità non si deve guardare alle prossime elezioni ma alle future generazioni. Proprio a quelle che crescono e si formano in questa straordinaria accademia. Grazie per la Sua presenza e auguri a tutti per questo nuovo anno accademico”.