Credo sia opportuno ottenere maggiori chiarimenti dalla partecipata Infrataras rispetto alle procedure che consentiranno l’avvio delle attività nell’ambito del progetto “Verde Amico” per 145 lavoratori del settore ex Isola Verde, considerati gli aspetti che riguardano l’assegnazione delle singole mansioni, l’esclusione dalle procedure di avvio al lavoro per due dipendenti, come segnalato dalla Confial CIL, l’assenza di alcuni importanti presidi per la sicurezza di questi lavoratori ma soprattutto l’assenza di una prospettiva futura.
Così il consigliere comunale di opposizione, nonché capogruppo degli indipendenti, Aldo Fuggetti, che proprio nelle scorse settimane aveva avviato una richiesta di accesso agli atti relativa all’iter che dovrebbe consentire a questi 145 lavoratori di occuparsi del cosiddetto lavoro di bonifica leggera attorno all’alveo di Mar Piccolo e del fiume Galeso.
Una attività che impegna svariati milioni di euro non solo nel costo relativo alle operazioni rese dal personale, ma anche dalla propedeutica attività di formazione.
Nei giorni scorsi, anche attraverso le audizioni nell’ambito della seconda Commissione “Garanzia e Controllo”, ci sono state fornite informazioni parziali, sia dal presidente di Infrataras Salinas, sia dai suoi più stretti collaboratori – spiega Fuggetti – ecco perché riteniamo che sul punto sia l’ente a rassicurarci, ma anche a fornire di concerto con il commissario per le bonifiche, Vera Corbelli, un piano integrato e dettagliato delle tempistiche previste, anche relative alla formazione che attualmente non è ancora partita.
Il consigliere Fuggetti poi si sofferma su alcuni aspetti che riguardano la sicurezza.
Non abbiamo notizie certe – spiega ancora il consigliere Fuggetti – circa l’utilizzo di dispositivi di sicurezza o la possibilità di spazi adeguati (spogliatoi e docce) per tutti questi lavoratori che probabilmente entreranno in contatto con rifiuti di vario genere depositati ai margini del mar piccolo e del fiume Galeso, che come denunciato nei giorni scorsi da Legambiente è diventato anche un luogo di discarica abusiva di manufatti in amianto.
In ultimo la nota di Fuggetti punta l’attenzione verso il traguardo che va oltre i 15 mesi previsti dalla convenzione.
Credo si debba affrontare il tema a partire da oggi – dice – considerato che il procedimento di eventuale stabilizzazione di questi lavoratori, come detto dalla stessa amministrazione comunale, non è avulso dal piano di riordino complessivo delle attività previste dalla società infrataras, inserita a pieno titolo tra le voci di spesa del Comune monitorate e considerate onerose.
Taranto, 11 aprile 2019