“Spero non cada nel vuoto la lettera del sindaco di Taranto, del 2 aprile scorso, in cui fa appello alle istituzioni e alle agenzie territoriali create appositamente per supportare in modo scientifico e responsabile le scelte che ricadono sulle spalle del primo cittadino. Una richiesta di ufficialità, quella del sindaco Melucci, agli istituti preposti a fare chiarezza e a mettere il bollino della scientificità, che mi auguro non venga ignorata”. È il monito del senatore Dario Stefàno riguardo alla lettera scritta da Rinaldo Melucci, primo cittadino di Taranto, inviata a Ispra, Arpa Puglia, Istituto Superiore di Sanità e Asl di Taranto, riguardo ai rischi per la salute dei cittadini a causa dell’attività degli stabilimenti Ex Ilva.
“Non ci si può voltare dall’altra parte – prosegue Stefàno – aspettando che il sindaco Melucci possa firmare un’ordinanza con gli occhi bendati e imbavagliato che toglierebbe le castagne dal fuoco a chi quel fuoco l’ha prima acceso e, poi, ne ha perso il controllo. L’appello del sindaco Melucci non credo sia una minaccia e neppure l’annuncio di una chiusura acritica dell’acciaieria, per la gioia di chi insegue like, bensì un preciso atto di chiamata alle responsabilità di quanti sembrano sfuggire a precisi compiti istituzionali”.
“I sindaci in prima linea – conclude Stefàno – come lo è il primo cittadino di una realtà critica come Taranto, non può e non deve essere lascato solo. I tarantini hanno diritto a sincerità, chiarezza, verità. I pugliesi tutti hanno diritto a tutelare anche l’immagine dei propri territori”.
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