Apprendiamo dalla stampa che il Comune di Taranto, perseguendo sul lavoro cominciato in sede di commissione servizi sociali, ha approvato in queste ore una Carta dei Servizi che regola in tema di servizi sociali il sistema integrato dei servizi che vengono resi al cittadino. Si tratta di un patto tra la pubblica amministrazione e i cittadini-utenti che consideriamo monco e privo di vera rappresentatività considerato che il percorso partecipato, previsto dalla Legge Quadro che introduce proprio questo strumento, è privo della rappresentanza che riguarda ad esempio i cittadini e gli iscritti della Confsal, invitata solo ad uno di questi momento di confronto e poi inspiegabilmente esclusa da ogni tipo di occasione di partecipazione alla redazione della stessa.
E’ un passo della dura nota stampa con cui che la dirigenza della Confsal territoriale, attraverso il segretario Patrizia Mignolo, oggi prende le distanze dal documento annunciato alla stampa dall’Assessore comunale Simona Scarpati.
Consideravamo e consideriamo la guida informativa sui servizi sociali e sociosanitari partorita oggi dalla giunta uno strumento indispensabile tanto che fu proprio la nostra attuale segretaria provinciale a portarla in discussione come opera di primaria importanza – dice ancora la Mignolo – ma escludere da questo processo una rappresentanza sindacale così importante e autorevole sul territorio è segno di un decadimento dei rapporti istituzionali di cu non possiamo non tener conto.
Su alcuni punti avremmo potuto certamente fornire il nostro punto di vista, considerata la vasta platea dei bisogni che intercettiamo attraverso il nostro sistema, compreso quella dei Patronati mai coinvolti in questo processo e che invece la Legge riconosce come stake-holder di grande importanza – continua la nota – pertanto consideriamo il processo viziato e privo di una vera compenetrazione territoriale delle istanze.
La Confsal dunque contesta l’iter di formulazione della Carta che a valle del lavoro svolto rispetto al Piano Sociale di Zona rischia oggi di non essere esaustivo, considerata inoltre l’assenza della quarta organizzazione sindacale a livello nazionale e locale in termini di iscritti e dunque rappresentatività.
Non si comprende il perché dell’esclusione, considerato che in altre realtà nazionali il tavolo di confronto su questi temi sensibili è stato spesso allargato a tutte le rappresentanze dei bisogni – continua la nota – Ma se la ratio della Carta dei Servizi è quella di migliorare la comprensione dei propri diritti rispetto anche ai servizi realmente erogati e la qualità degli stessi sarà indispensabile che proprio sul controllo degli standard riportati in questa guida, che presto diventerà anche digitale, ci sia il massimo del controllo che esigeremo coinvolgendo anche tutti i livelli istituzionali coinvolti e a cui come organizzazione sindacale faremo pervenire le nostre puntuali osservazioni.
Taranto, 2 aprile 2019