«La ZES Ionica può essere un’opportunità irripetibile per il settore agroalimentare». Guarda lontano Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto e numero uno di Confagricoltura Puglia, dopo il via libera definitivo della Giunta regionale della Puglia al piano strategico ZES Ionica Interregionale, passaggio propedeutico all’approvazione finale da parte del Governo: «E’ una straordinaria notizia – spiega – per l’economia tarantina e, in particolare, per l’agricoltura, entrambe così bisognose di fiducia, innovazione, agevolazioni fiscali e zero burocrazia. Questo provvedimento può letteralmente mettere le ali allo sviluppo della Terra Ionica grazie agli strumenti che la renderanno più agile, competitiva e attrattiva».
La Zona Economica Speciale, infatti, ingloba una fitta rete di snodi logistici e infrastrutturali, dal Porto di Taranto all’Aeroporto di Grottaglie, sino al Centro Intermodale di Francavilla Fontana. Punti di riferimento all’interno di uno scenario socio-economico che abbraccia due regioni, Puglia e Basilicata, e quattro province, Taranto, Brindisi, Matera e Potenza, con un’estensione totale di 2.579 ettari, di cui 1.518 ricadenti in Puglia e una decina di Comuni interessati (Taranto, Martina Franca, Massafra, Mottola, Statte, Carosino, Faggiano, Grottaglie e Francavilla Fontana).
«Le aziende insediate nel territorio della ZES – sottolinea Lazzàro – e quelle che verranno ad investirvi troveranno un “ambiente” favorevole al fare impresa, potranno sfruttare importanti strumenti di semplificazione burocratica, incentivi fiscali e contributivi, esenzioni sull’Irap e sulle tasse d’esportazione. Tutto ciò si tradurrà nella valorizzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari e nella maggiore competitività delle imprese. In tempi in cui la Via della Seta è tornata prepotentemente d’attualità, Taranto potrà inserire l’uva da tavola, l’olio extravergine e i vini di qualità nelle grandi direttrici del commercio internazionale e, perché no, trovare nuovi sbocchi anche per le clementine, che potranno viaggiare verso la Cina assieme alle arance rosse siciliane».
Il “pacchetto” di agevolazioni e incentivi andrà a regime nel 2020, in tempo perché i turchi di Yilport possano rilanciare il Terminal portuale di Taranto. «E’ evidente – rimarca Lazzàro – l’effetto moltiplicatore che la ZES potrà avere sulla nostra economia. Naturalmente – conclude – le aziende dovranno essere pronte a cogliere quest’occasione: il 2020 è dopodomani e l’agricoltura ionica vuole esserci».