“I cittadini di Taranto aspettano risposte da troppo tempo. Dopo decenni di inquinamento da parte dell’ex Ilva e dopo gli ennesimi allarmi inquinamento, la città merita che vengano realizzati con tempi certi e stringenti tutti gli interventi necessari per tutelare salute e ambiente. L’unica via possibile per dare un futuro al siderurgico e tutelare anche il lavoro è che, insieme alle bonifiche e al risanamento, i nuovi gestori realizzino tutti gli interventi e le innovazioni indispensabili per rendere la produzione sostenibile e compatibile con la sua collocazione, a ridosso della città.
In questo percorso non si può lasciare sola l’amministrazione comunale, ma la politica a tutti i livelli si deve fare carico del processo. Le decisioni sull’Ilva, infatti, devono coinvolgere comune e cittadini, ma non si possono lasciare sulle spalle dell’amministrazione locale. E di questo processo deve fare parte anche la chiarezza sui dati ambientali e sanitari, su cui Ispra e ministeri competenti devono sentirsi parte in causa”.
Così i deputati LeU Rossella Muroni e Roberto Speranza tornano sulle criticità ambientali di Taranto.
“Come se non bastasse l’ex Ilva – prosegono Speranza e Muroni – a preoccupare i tarantini e le istituzioni locali ci sono altri siti e impianti con rilevante impatto ambientale, tra cui le cosiddette collinette ecologiche, l’arsenale militare, le cinque discariche e l’inceneritore – tutti privati – in cui afferiscono rifiuti provenienti anche dal resto del Paese e persino dell’Europa.
In questo territorio già segnato dall’eredità di un’idea vecchia di sviluppo, infine, preoccupa più che altrove il possibile inquinamento dei terreni legato alla norma sui fanghi da depurazione a uso agricolo inserita dalla maggioranza nel decreto Genova. Una misura sulla quale il governo aveva promesso un intervento correttivo che ancora stiamo aspettando.
“Per tutti questi motivi – concludono Muroni e Speranza – in ufficio di presidenza come gruppo abbiamo proposto alla Commissione Ambiente della Camera un’indagine conoscitiva sulla situazione ambientale della città”.