Gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) sono stati presi in considerazione di recente dalla direttiva ministeriale 7 maggio 2012. Novità della direttiva è l’aver ampliato l’ambito dei soggetti bisognosi di speciale attenzione educativa, difatti, oltre ai bambini disabili giusta certificazione della ASL o bambini con problemi quali dislessia, discalculia, disgrafia ed altri disturbi dell’apprendimento ugualmente certificati medicalmente, vi sono situazioni di disagio economico , sociale, culturale (si pensi agli immigrati, ai bambini delle case famiglia, ai bambini con difficili condizioni economiche familiari) . Mentre per le prime due categorie la normativa prevede un obbligo per la scuola di redigere un piano didattico individualizzato, che preveda strumenti di ausilio, dispense da alcune materie , oltre che per i bambini con disabilità certificata l’insegnante di sostegno, per i bambini in situazione di difficoltà generica la norma da alla scuola il compito di valutare se tale piano o altre misure compensative o dispensative occorrano, in particolare “anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione.” Ovviamente si spera che la scuola facendo fronte al suo obbligo di educazione integrazione dei piccoli tenga conto delle specificità di ciascuno e si avvalga di tutti gli strumenti didattici a sua disposizione per non lasciare nessuno indietro.
Dal punto di vista dell’aiuto economico alle famiglie va ricordato che i DSA ovvero i disturbi specifici di apprendimento rientrano ormai pacificamente (insieme alle invalidità più gravi) nelle “patologie” che danno diritto all’indennita’ di frequenza da parte dell’INPS. ’Trattasi di un assegno erogato dall’INPS che ammonta a 279,47 euro mensili per tutto l’anno scolastico del bambino ed anche per i periodi estivi, se vengono frequentati centri di riabilitazione privati, riconosciuti. Per ottenere l’indennità di frequenza è necessario un iter burocratico all’INPS i cui passi sono sintetizzati di seguito: ⁃ Richiesta del certificato medico introduttivo ( a pagamento) al pediatra o ad altro medico a cui va presentata la relazione specialistica con la diagnosi di DSA. ⁃ Ritirare la copia cartacea originale firmata dal medico stesso e la ricevuta con il codice identificativo della procedura attivata. ⁃ Presentare (anche presso un patronato) entro 90 giorni domanda all’INPS riportando il numero di protocollo del certificato medico introduttivo. ⁃ Aspettare di essere convocato a visita presso la ASL. In caso di accertamento negativo è possibile rivolgersi al legale per ricorrere avverso il verbale negativo ( il “braccino corto” dell’INPS nel concedere le indennità rende spesso indispensabile il ricorso tramite legale presso il Tribunale)