“Accanto ai lavoratori della Cittadella della Carità di Taranto che oggi manifestano non solo per i mancati stipendi, in questi giorni è stato pagato quello di febbraio, ma sulla totale incertezza sul futuro. L’assenza di un Piano industriale che dia una progettualità stabile ai 160 dipendenti è diventata ormai una questione da rivolvere ad horas. Basta con promesse e rassicurazioni della Fondazione che in tutti questi anni non hanno trovato nessun riscontro con la realtà.
Questa vicenda la seguo da tanto tempo, due anni fa ho presentato anche un’interrogazione al presidente Emiliano perché la situazione di oggi è esattamente quella di allora, a conferma che passano non mesi, ma anni e niente cambia.
In un territorio dove la sanità e l’assistenza socio-sanitaria è messa a dura prova da un assurdo Piano di Riordino e da scelte regionali disastrose, la Cittadella della Carità è una struttura che non può chiudere, perché è in grado di dare risposte urgenti ai bisogni del territorio, ovvero un’assistenza socio-sanitaria rivolta ai malati, alle persone sole, agli indigenti, ai sofferenti. La struttura, situata nel quartiere Paolo VI di Taranto, comprende, così come riportato sul sito ufficiale, il Poliambulatorio, la Casa di Cura ‘Arca’, la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) ‘Ulivo’, la Residenza Sociosanitaria Assistenziale (RSSA) ‘13 Maggio’. La Cittadella della Carità ha al suo interno ambulatori, day hospital, ricoveri, laboratori, e offre servizi di medicina specialistica e riabilitativa; è possibile anche prenotare visite ed esami. La struttura assicura un’assistenza puntuale sul territorio di Taranto e provincia, un’area dove è molto sentito il bisogno di un’offerta ospedaliera attenta e di primo livello”.