Nei giorni in cui i giovani di tutto il mondo manifestano per il futuro del pianeta, il nostro Paese sembra abbandonare antiche timidezze per indicare nel 2025 il traguardo per una economia decarbonizzata e l’Amministrazione comunale vara il primo vero osservatorio per la salute, abbiamo tutti l’obbligo di credere in noi stessi, nelle nostre capacità e siamo chiamati a rilanciare un’idea positiva di Taranto.
Se acciaio deve essere in futuro, deve essere assolutamente sostenibile, rispettoso in egual misura di salute, ambiente e lavoro, deve essere integrato con lo sviluppo nuovo che Taranto si sta dando. Se acciaio deve essere in futuro, deve essere acciaio decarbonizzato al pari delle migliori produzioni europee e questo va comunicato bene a chi impreca oggi proprio contro l’immagine di Taranto e gli sforzi che si stanno compiendo. Se acciaio deve essere in futuro, è plausibile che di fronte a dati certi sul danno sanitario, non possa essere altro che un acciaio senza più aree a caldo.
Certo, è una sfida per l’intero Paese, non ce la possiamo fare da soli, è un cambio di paradigma culturale e di organizzazione del lavoro, ma oggi più che mai sembra una strada obbligata; dalla piccola Greta al Presidente Mattarella, passando per Papa Francesco, sono lì a ricordarcelo.
Ci riusciremo solo restando uniti e razionali, ci riusciremo solo se abbandoneremo tutti il gusto di mettere in mostra il peggio della nostra realtà. Non è così che serviamo Taranto. Così facciamo il gioco di chi vuole solo usare Taranto per i propri scopi personali, di chi ha utilità che Taranto resti indietro.
Rinaldo Melucci
Sindaco di Taranto