La “ideologica presunzione dell’ignoranza” di coloro che speculano sul dolore dei parenti delle vittime del terrorismo, per arringare la piazza contro un convegno di studi, è altamente diseducativa perché avvolge nelle nebbie dei pregiudizi ciò che invece va studiato e capito.
Alla storia e alle sue tragedie, alle sue luci e ombre, bisogna saper guardare in faccia.
I giovani e gli studenti hanno il diritto di sapere anche dalla viva voce di protagonisti e testimoni di quella drammatica stagione che il terrorismo rosso e nero, lo stragismo, le rivoluzioni e l’eversione, hanno minato, in una determinata fase storica, la tenuta democratica del Paese determinando una tragica scia di sangue e morte.
Il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro hanno rappresentato il momento più duro e doloroso di questa stagione; ma il sacrificio di tante vite umane, per quanto doloroso, non può nascondere una elementare verità: nella lotta al terrorismo lo Stato ha vinto e i terroristi sono stati sconfitti.
Riteniamo utile se oggi lo Stato, attraverso la massima istituzione regionale della Puglia, terra di origine di Aldo Moro, chiama un protagonista di quei giorni per testimoniare la sua sconfitta ed ammettere di aver compiuto drammatici errori.
Chi ha gridato allo scandalo buttando tutto in caciara e strumentalizzando gli studenti in questa truce polemica, ha fatto un pessimo servizio agli studenti, alla democrazia ed alla verità.
Auspichiamo che nel breve periodo questa comunità recuperi la serenità necessaria per tenere il convegno annullato.