L’agricoltura di precisione ha fatto ingresso nelle piantagioni di melograno di Masseria Fruttirossi, l’azienda pugliese che ha destinato alla coltivazione di questo superfrutto ben 280 ettari, diventando così il principale produttore italiano di melagrane.
Da diversi mesi, infatti, nei melograneti di Castellaneta Marina sono stati installati sofisticati kit dotati di sensoristica avanzata, con batterie ad alimentazione solare, che dispongono di sensori ambientali-vegetazionali e meteorologici.
I kit, in particolare, si compongono di un sistema di water intelligence che misura in tempo reale le necessità idriche delle coltivazioni, nonché di un pannello di monitoraggio – web o su mobile app – per verificare in autonomia lo stato idrico delle piante.
L’iniziativa è il frutto di una collaborazione avviata da tempo dall’azienda Masseria Fruttirossi, sempre attenta all’innovazione nei processi produttivi, con l’Università degli Studi di Bari, nella persona del professor Giuseppe Ferrara del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti – sezione di Arboricoltura (https://www.uniba.it/ricerca/dipartimenti/disspa), e con la piattaforma AgriDatalog (http://www.agridatalog.it) per la parte informatica e sensoristica.
Il professor Giuseppe Ferrara ha spiegato che «le previsioni per il futuro indicano anomalie meteorologiche sempre più evidenti, che sicuramente avranno ripercussioni sulla coltivazione delle specie erbacee ed arboree da frutto. Gli aspetti più deleteri per le piante sono le condizioni estreme che portano a lunghi periodi siccitosi e a improvvisi eventi piovosi, anche di intensità molto elevata, con danni notevoli sia alle piante sia ai frutti. L’utilizzo della sensoristica, insieme ad una opportuna gestione del suolo, consente di ridurre le problematiche di questi eventi estremi, ma soprattutto permette un notevole risparmio della risorsa idrica e nutrizionale con una maggiore sostenibilità aziendale».
Proprio il territorio pugliese nell’estate scorsa è stato interessato ripetutamente da improvvisi e violenti nubifragi, spesso accompagnati da intense grandinate, mentre nelle settimane invernali si sono registrate temperature ben al di sotto delle medie stagionali.
«Abbiamo avviato questa collaborazione con l’Università degli Studi di Bari – ha spiegato Davide De Lisi, production manager di Masseria Fruttirossi – in quanto la sensoristica prossimale, al contrario di quello che si può pensare, è poco o per nulla invasiva, e permette di ottenere, in tempi rapidissimi e a costi relativamente contenuti, una grande quantità di dati geolocalizzati, con vantaggi enormi per le coltivazioni in termini di valori nutrizionali, risparmio di risorse e sostenibilità ambientale, oltre che di performance e competitività dell’azienda».
«Masseria Fruttirossi – ha poi detto Davide De Lisi – è da sempre attenta all’innovazione introducendola sia nelle piantagioni, sia nel nostro stabilimento di trasformazione e confezionamento da cui escono i prodotti a marchio “Lome Super Fruit” apprezzati sui mercati nazionali ed esteri»
«Lo stabilimento è ubicato direttamente tra i campi – ha concluso Davide De Lisi – realizzando così una filiera cortissima a chilometro zero in cui i nostri superfrutti vengono lavorati a poche ore dal raccolto, mantenendo così tutte le loro straordinarie qualità nutrizionali e salutistiche».
Nel nostro Paese l’agricoltura di precisione ha potenzialità di crescita enormi, basti pensare che in Italia appena il 2% della superficie agricola utilizza robot e sensori di precision farming, anche se il dato dovrebbe salire al 10% entro il 2021.
Il monitoraggio di parametri climatici, fenologici e produttivi può essere effettuato con droni o con kit prossimali basati su tecnologie in cui il sensore remoto (remote sensing) è a diretto contatto con l’oggetto da monitorare: terreno, foglie, frutto, ecc.