All’alba di oggi, a seguito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, i Carabinieri della Stazione di Lizzano e della Compagnia di Manduria, collaborati nella fase esecutiva da personale del Comando Provinciale di Taranto, Brindisi e Lecce, del 6° Nucleo Elicotteri di Bari Palese, di unità antidroga del Nucleo Cinofili di Modugno, dell’11° Reggimento “Puglia” e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia”, hanno dato esecuzione, nei Comuni di Lizzano, Faggiano, Torricella, Sava, Maruggio, Prato, Rimini, Caltagirone e Milano, a 31 misure cautelari (22 ordinanze di custodia in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 5 misure di sottoposizione all’obbligo di dimora nel Comune di residenza e di presentazione alla P.G.), di cui:
- 26 (già 27, poiché un provvedimento era stato spiccato nei confronti di un soggetto poi deceduto) emessi dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della D.D.A. del medesimo capoluogo (indagine convenzionalmente denominata “Mercurio”);
- 5 emessi dal GIP del Tribunale del Capoluogo Jonico su richiesta della locale Procura della Repubblica (indagine convenzionalmente denominata “Satellite”);
nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di:
- associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di stupefacenti, alla spendita di banconote false nonché alla commissione di estorsioni con metodi mafiosi fra cui atti incendiari ai danni di stabilimenti balneari e di altre attività commerciali di Lizzano;
- detenzione e porto di armi comuni da sparo e armi clandestine, rapina e lesioni personali.
L’attività d’indagine, convenzionalmente denominata Mercurio (dal nome del dio Mercurio, figlio di Zeus, messaggero degli dei, nonchè dio protettore dei viaggi, dei viaggiatori e della comunicazione, da qui l’analogia con gli odierni indagati, che si rendevano sul territorio messaggeri del boss recluso in carcere), è stata avviata nel Gennaio 2016 mediante indagini tecniche nei confronti di alcuni soggetti tratti in arresto per spaccio di eroina, cocaina e hashish, all’interno di un noto Bar di Lizzano, ha consentito di certificare l’esistenza di un sodalizio criminoso organizzato, inquadrato nella più nota associazione mafiosa denominata Sacra Corona Unita della quale gli indagati hanno proseguito l’azione criminale mutuandone metodi, scopi e attività, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento ed omertà.
L’organizzazione – prevalentemente dedita al traffico di stupefacenti e all’imposizione del “pizzo” in danno di esercizi commerciali di Lizzano con metodi tipicamente mafiosi, fra cui atti incendiari commessi con bottiglie molotov.
Nel corso dell’intera manovra investigativa, infine:
- sono stati complessivamente sequestrati circa 700 grammi di stupefacente di vario genere (hashish, cocaina, eroina), banconote false e munizioni per armi comuni da sparo;
- sono emersi responsabilità penali a carico di alcune persone estranee al gruppo criminale (indagine “satellite” – GIP di Taranto). In particolare di:
due soggetti, oggi rispettivamente sottoposti alla misura della custodia in carcere e agli arresti domiciliari, perché ritenuti responsabili di attività di spaccio di stupefacenti in concorso sulla piazza di Torricella;
altri tre, oggi rispettivamente sottoposti, in due alla misura della custodia in carcere e uno agli arresti domiciliari, ritenuti invece responsabili in concorso tra loro di rapina aggravata, lesioni personali ed estorsione in danno di un giovane di Lizzano.