Militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” – ex art. 321 c.p.p.-, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un totale di 1 milione e 500 mila euro, nei confronti dei titolari di due imprese di Taranto operanti nel settore dell’elettronica e della telefonia.
Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto – dott.ssa Vilma Gilli, su proposta del P.M. della locale Procura della Repubblica – dott. Maurizio Carbone, scaturisce da una verifica fiscale eseguita dalle Fiamme Gialle del prefato Nucleo PEF, all’esito della quale è stata constatata, a carico di una delle due imprese, l’omessa dichiarazione di ricavi per 3 milioni e 200 mila euro e l’evasione di I.V.A. per 556 mila euro. Nell’ambito degli approfondimenti conseguenti alla predetta attività, è stata altresì accertata, per entrambe le imprese, l’emissione e l’utilizzo di fatture false per complessivi 262 mila euro.
Infatti, l’esame della documentazione contabile relativa ai rapporti commerciali intercorsi tra loro aveva da subito fatto emergere discrasie, quali, ad esempio, l’esistenza di talune fatture riportanti analoghe operazioni commerciali, rinvenute in formato grafico diverso presso ciascuna delle imprese, nonché alcuni pagamenti effettuati a mezzo assegni bancari da una impresa ed annotati dall’altra quale incassati “in contanti”.
Singolare è risultata poi la circostanza che 4 fatture, riportanti la stessa numerazione, stessa data ed importo, attestavano cessioni di beni diversi per natura, qualità e quantità.
L’ammontare complessivo del sequestro odierno è pari al totale delle imposte evase in materia di II.DD. e I.V.A..