“Al termine dell’incontro “Lavoratori Ilva in A.S.”, svolto stamane presso il Salone della Provincia di Taranto, intendo ringraziare il consigliere comunale Azzaro e il presidente della Provincia Gugliotti per la celerità con cui ci è stato concesso l’uso della sala dove si è svolto l’incontro a cui hanno partecipato il consigliere ed assessore regionale Mino Borraccino e il presidente della regione Puglia Michele Emiliano che ringrazio per la loro presenza tra gli operai”. Lo dichiara il coordinatore provinciale dell’USB Taranto, Francesco Rizzo.
Il Presidente Emiliano, ai lavoratori presenti, ha promesso presenza e supporto al loro fianco per la prevista udienza che si svolgerà presso il Tribunale di Taranto il 19 febbraio prossimo a seguito della denuncia da parte del sindacato USB Taranto nei confronti di ArcelorMittal ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Il Governatore ha, inoltre, ribadito solidarietà nei confronti dei lavoratori discriminati nella ridistribuzione della forza lavoro in fabbrica e massimo impegno in campo ambientale viste le drastiche condizioni in cui versano gli impianti del siderurgico.
In tale occasione la regione Puglia ha chiamato in causa il Governo, con cui intende lavorare, al fine di creare le condizioni normative necessarie per poter effettuare le integrazioni allo stipendio dei lavoratori in cassa integrazione.
“A margine di questo incontro – dichiara Rizzo – ci dispiace che una sigla sindacale, che prontamente risponde alle esigenze comunicative di ArcelorMittal, accusi l’USB di propaganda elettorale dopo che, solo una settimana fa, l’ex ministro Calenda con la loro bandiera e un fazzoletto al collo manifestava per strada a Roma. Il sindacato USB non è una organizzazione sindacale che speculando elargisce campagna elettorale a favore dell’ex ministro Calenda che in merito ad Ilva, con tutta la sua struttura ministeriale, ha fallito i suoi obiettivi.
Non prendiamo lezioni di morale – concude Rizzo – da una sigla sindacale che ancora oggi non ha dato spiegazioni agli operai in merito alla scelta del personale di fabbrica ed era intercettata dalla Procura della Repubblica di Taranto mentre conversava amichevolmente con Girolamo Archinà che oggi è rinviato a giudizio nel processo penale Ambiente svenduto”