Dopo almeno 50 anni dalla realizzazione del complesso architettonico Bestat, l’Amministrazione Melucci ha stanziato circa 450mla euro per il primo step della riqualificazione di piazza Dante.
La zona interessata dall’intervento licenziato dalla giunta comunale sarà la parte centrale dell’ampio piazzale, in corrispondenza del sottopasso stradale, dove si verificano infiltrazioni di acque meteoriche. I lavori che saranno eseguiti si concentreranno proprio sull’eliminazione di questo fenomeno, anche a valle delle ispezioni effettuate nei mesi scorsi sulle strutture in calcestruzzo, sempre su iniziativa dell’amministrazione.
Con un investimento di 50mila euro e un approccio innovativo, infatti, lo scorso ottobre l’assessorato ai Lavori Pubblici ha provveduto alla ricognizione dello stato di salute di diverse infrastrutture cittadine, nello specifico il cavalcaferrovia sulla strada per Massafra (zona Taranto croce), 5 tra sovrappassi e cavalcavia lungo via Ancona, il cavalcaferrovia su via Napoli e, appunto, il piazzale Bestat. Quelle attività hanno ispirato il capitolato dei lavori che saranno effettuati su quest’ultimo, procedura che evidentemente sarà seguita anche per gli altri manufatti.
Nello specifico, su piazza Dante si provvederà alla rimozione della pavimentazione esistente, cui seguirà la realizzazione del massetto di sottofondo a pendio, l’impermeabilizzazione delle varie superfici, e la posa della pavimentazione in lastre di pietra. In questo modo, si eviteranno ulteriori infiltrazioni consentendo alle acque meteoriche di defluire regolarmente verso i cunicoli di raccolta. Solo successivamente a questo intervento, si procederà al risanamento del calcestruzzo degradato del sottopasso stradale.
«Per l’Amministrazione Melucci questo è un intervento di natura ordinaria – le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Motolese –, uno di quelli dettati dalla diligenza del buon padre di famiglia che si preoccupa di preservare il patrimonio comune. Ci rendiamo conto, però, che per molte realtà non è così: la manutenzione appare come un’opera straordinaria. Il nostro obiettivo, quindi, è di invertire anche questa tendenza dando massima priorità alla programmazione tanto quanto alla manutenzione».