Gli episodi di ieri, con alberi sradicati dal vento in molti centri abitati della provincia tarantina, capoluogo compreso, dimostrano la necessità per ogni Amministrazione comunale di realizzare un censimento del patrimonio arboreo urbano.
Tale monitoraggio deve comprendere la valutazione della stabilità, onde poter stabilire quali alberi possono permanere a dimora e quanti, purtroppo, debbano essere abbattuti per prevenire eventuali danni a cose e persone.
Infatti ogni specie di albero, come ogni singolo esemplare in base alle sue particolari condizioni “di salute”, ha determinate peculiarità che incidono sulla sua stabilità: alcuni tendono a cedere all’improvviso schiantandosi su cose e persone sottostanti, altri invece cedono piegandosi lentamente.
Per valutare la staticità di ogni singolo albero, e in generale il suo stato di salute, bisogna possedere competenze specifiche, quelle esclusive dei dottori agronomi e dei dottori forestali.
In tal senso un mese addietro ho inviato a tutti i Sindaci dei comuni della provincia jonica una missiva in cui rinnovavo, quale presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, la disponibilità della nostra categoria a collaborare con le amministrazioni comunali in tutte le azioni necessarie a preservare il patrimonio arboreo cittadino e, più in generale, il verde urbano.
I Dottori Agronomi e Dottori Forestali, infatti, sono professionisti che dispongono ex lege di competenze specifiche ed esclusive, ad esempio, in materia forestale e fitoiatrica, tra le quali l’uso dei fitofarmaci e le attività di valutazione della stabilità delle alberature.
Nella stessa missiva, inoltre, ho invitato i Sindaci a dotarsi, anche usufruendo delle nostre competenze, di un Regolamento del Verde, un importante strumento per la gestione del verde urbano, una componente essenziale del territorio di ogni centro abitato.
Il verde urbano è una vera e propria risorsa multifunzionale per la città e per i suoi abitanti, raffigurando un sistema complesso in grado di configurarsi come un bene diffuso, di interesse collettivo, ecologico, urbanistico-funzionale e sociale.
L’auspicio della nostra categoria è che, finalmente, gli amministratori della cosa pubblica considerino gli alberi non più come un semplice elemento ornamentale dei centri abitati, ma come un vero e proprio patrimonio arboreo costituito, peraltro, da esseri viventi.
Per questo devono adoperarsi per preservare il patrimonio arboreo della loro comunità, laddove ogni singolo albero può e deve rappresentare un bene da tutelare e salvaguardare affinché possa vivere per cento e cento anni ancora, in modo che ne possano godere le generazioni future!
Gianrocco De Marinis
Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali
della Provincia di Taranto