Arriva a Martina Franca, giovedì 31 gennaio, dopo un lungo peregrinare in tutta Italia, la mostra-installazione “Com’eri Vestita?”, realizzata e adattata dall’Associazione di Promozione Sociale Sud Est Donne, attraverso l’azione Women Friendly del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio, il supporto di Rosangela Paparella, consulente dei Centri Antiviolenza Sud Est Donne e il sostegno dell’Ufficio di Piano di Martina Franca: la tappa martinese della mostra, infatti, rientra tra le azioni di sensibilizzazione e prevenzione della violenza sulle donne previste dalla convenzione con l’ambito territoriale di Martina Franca.
L’idea, nata nel 2013 da un progetto dell’Università del Kansas, con il nome “What were you wearing?” arriva in Italia, nel 2018, grazie a Libere Sinergie che, contestualizzandola al nostro ambiente socio-culturale, ha scosso l’attenzione pubblica, sfatando gli stereotipi sulla violenza sessuale.
Troppo spesso infatti, la domanda “Com’eri vestita?” arriva come un pugnale a colpevolizzare le donne che hanno subito uno stupro: lo stereotipo persiste, vivo, in ogni interrogatorio della sopravvissuta alla violenza, in numerosi articoli che la narrano, ogni qualvolta ci si trova a confrontarsi su questo tipo di episodi. Il “Se l’è cercata” è ancora molto presente nelle riflessioni su questi temi, tanto che il vestito indossato, il comportamento o l’atteggiamento tenuto, la scollatura, la gonna corta vengono ancora oggi letti come detonatore della violenza.
«Per questo – sottolinea Ira Panduku, operatrice del Cav Rompiamo il Silenzio che ha curato l’adattamento della mostra – è necessaria una rivoluzione culturale che cancelli quell’ingiusta equazione abito=violenza. Non è cambiando look che si evita uno stupro, non è indossando un abito meno succinto o sexy che ci tutela da una violenza, ma decostruendo gli stereotipi si può modificare l’approccio che colpevolizza le vittime di stupri».
“Com’eri vestita?” in concreto, prevede un allestimento molto semplice che presenta alcune storie di donne abusate e ne mostra gli abiti che indossavano in quel momento, non quelli veri, ma degli indumenti che ne siano una rappresentazione verosimile. La mostra non è solo denuncia, ma anche catarsi che corre lungo un filo di cotone: ciascuno dei 17 abiti che compongono la mostra è il frutto del lavoro di donne “liberate” dalla spirale della violenza, coinvolte nell’azione “Women Friendly” del CAV Rompiamo il Silenzio, che mira a costruire percorsi personalizzati, flessibili ed integrati di inclusione.
Sarà possibile visitare la mostra, da giovedì 31 gennaio sino a domenica 10 febbraio, presso la Sala Antistante il Museo delle Pianelle del Palazzo Ducale di Martina Franca (Mattina h. 10 – 13 | Pomeriggio h. 16 – 19). La mattina sarà dedicata ad incontri con le studentesse e gli studenti delle Scuole Superiori (per prenotare la visita contattare il +39 349 497 8561).
L’inaugurazione, fissata per giovedì 31 gennaio, alle ore 18.00, prevede, dopo i saluti istituzionali di Tiziana Schiavone, Assessora alle Politiche Sociali e ai Servizi alla persona del Comune di Martina Franca, gli interventi di Rosy Paparella, consulente dei Centri antiviolenza Sud Est Donne e Angela Lacitignola, responsabile dei Centri antiviolenza Sud Est Donne.
Sud Est Donne seguirà il viaggio della mostra “Com’eri vestita?” anche nel resto della regione: prevista, infatti, a febbraio una tappa nella città di Copertino, per poi continuare nelle altre province pugliesi.
La mostra “Com’eri vestita?” è a ingresso libero.