ARPA Puglia ha trasmesso nei giorni scorsi al Presidente della Regione ed all’Assessore regionale all’ambiente, Giovanni Francesco Stea, il “Progetto per la costruzione di una rete per il monitoraggio olfattometrico nel Comune di Taranto” con una nota a firma del Direttore Generale, Vito Bruno, e del Direttore scientifico f.f. Nicola Ungaro.
La nota, indirizzata anche a Legambiente, fa seguito alla lettera inviata ai primi di gennaio da Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, e Lunetta Franco, presidente Legambiente Taranto, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed al Direttore Generale di Arpa Puglia, in cui si richiedeva a Regione ed Arpa l’attivazione a Taranto di una rete di monitoraggio relativamente alle emissioni odorigene ed un laboratorio olfattivo, con l’obiettivo di rimuovere o, quantomeno, minimizzare il fenomeno.
Nel Progetto presentato da ARPA vengono descritti le caratteristiche tecniche e i costi necessari per la costruzione di una rete di monitoraggio da remoto delle emissioni odorigene nella città di Taranto e per la realizzazione di un laboratorio olfattometrico.
Il quadro economico del progetto prevede l’acquisto di un olfattometro e degli accessori per la calibrazione, lavori di adeguamento della camera olfattometrica e acquisto del sistema di misura dei parametri di microclima, arredi tecnici, il revamping dei campionatori odorprep e l’acquisto e manutenzione di app per la realizzazione di un sistema di campionamento da remoto – con un costo complessivo previsto di 170mila euro più IVA – e l’adibizione di due unità di personale – con un costo annuo di eur 70mila.
Nel dettaglio ARPA propone una metodologia per la rilevazione e la valutazione delle molestie olfattive basata sui seguenti criteri:
raccolta, sistematizzazione e digitalizzazione delle segnalazioni della popolazione
campionamento da remoto in corrispondenza dell’evento
analisi olfattometrica
La raccolta e la gestione delle segnalazioni di molestia olfattiva verrebbe effettuata attraverso una APP che consenta ai cittadini di inviare in modo agevole e tempestivo le segnalazioni e contemporaneamente ad ARPA di acquisire le informazioni necessarie (posizione georeferenziata, orario, intensità dell’odore percepito). L’elaborazione delle segnalazioni fornirà poi informazioni preziose per determinare la possibile sorgente delle emissioni odorigene.
Superate determinate soglie di attivazione o in presenza di circostanze specifiche che ne suggeriscano l’impiego, verrà effettuata la raccolta di campioni di aria ambiente al fine della rilevazione della concentrazione di odore con sistemi di campionatura già utilizzati in passato a Taranto e collocati in Piazza Garibaldi e nell’area di pertinenza dell’ospedale SS. Annunziata.
Si procederà al recupero dei campioni raccolti e al loro trasferimento presso il laboratorio olfattometrico dove i campioni saranno analizzati. I risultati dell’analisi olfattometrica, insieme ad altri dati quali quelli meteoclimatici, e quelli relativi alle segnalazioni, saranno utilizzati da Arpa per l’individuazione delle possibili sorgenti.
Legambiente esprime un giudizio fortemente positivo sul progetto che risulta particolarmente interessante per le forme previste di partecipazione attiva della cittadinanza e che doterebbe finalmente Taranto di strumenti specifici per la rilevazione ed il contrasto delle emissioni odorigene che hanno frequentemente interessato la città provocando forti fastidi e suscitando allarme nei cittadini. Chiediamo perciò alla Regione di procedere senza indugio al suo finanziamento, considerato che i costi risultano contenuti, in modo da consentirne l’attivazione nel più breve tempo possibile.