Lucide e condivisibili le riflessioni espresse dal Consigliere Bitetti relative alla costruzione organica e partecipata delle ipotesi di sviluppo del nostro territorio.
È vero: nella Città delle tante divisioni, dei rancori mai sopiti, degli interessi di pochi, occorre un luogo, un momento, nel quale possano confluire le varie istanze, perché siano collegialmente considerate e realizzate per la parte ritenuta utile alla crescita economica, occupazionale e – si aggiunga – sociale della Comunità tarantina.
A fronte di una oligarchia politico-istituzionale che ha sempre visto il momento elettorale come un atto dovuto ai propri meriti, quando andava bene, e un incidente di percorso quando invece andava male, è quanto mai necessario dare voce organica e costruttiva alla gente, nessuno escluso.
Ricordiamoci dei risultati lusinghieri raggiunti con la Conferenza Unitaria, con i Tavoli Concertativi dei Patti Territoriali, quando è stato possibile trasformare propensioni all’investimento delle singole imprese in momenti di sviluppo generale.
Assistiamo oggi, non solo a Taranto, ma nell’intero Meridione, ai limiti dello sviluppo calato dall’alto e, conseguentemente, alla necessità che sia il territorio a indicare le linee utili e condivise della propria crescita.
Il Consigliere Bitetti parla correttamente – purtroppo per noi – di isolamento logistico.
Immaginiamoci anche un intervento condiviso dell’intero territorio in tema di politiche sociali, quanta efficacia avrebbe per la sola capacità di poter travalicare i confini dell’intervento istituzionale esprimendo il formidabile valore aggiunto della visione generale delle istanze sociali.
Un esempio per tutti il disagio giovanile, troppo spesso interpretato solo attraverso i dati statistici.
E se lo leggessimo ascoltando e cercando di comprendere i giovani per i quali la precedente Amministrazione poco ha fatto e quella attuale potrebbe ben fare di più?
È l’attenzione sopita per il lavoro degli ultimi, il lavoro inclusivo delle cooperative sociali di inserimento lavorativo?
Forse è una nostalgica sciocchezza, ma se ci trovassimo ancora con il Presidente della Provincia a coordinare un tavolo di lavoro con tutti gli interlocutori citati dal Consigliere Bitetti, nonché con i Sindaci dei Comuni, interpreti diretti del territorio, potremmo forse trovare la strada per ridiventare Comunità coesa che va verso il benessere generale?
Taranto, 25.01.2019