Nella falda superficiale che scorre sotto alle discariche Le Mate e Guarini di Cavallino sono stati rilevati e documentati da Arpa numerosi inquinanti pericolosi e cancerogeni certi quali Nichel, Zinco, Manganese e nel pozzo 4 Benzoperilene, Dibenzoantracene e Benzofluorantene. Ma ad oggi non è stata attivata nessuna procedura di caratterizzazione del sito e non si riescono ad avere documenti che stabilire quali sono davvero i pozzi a monte e quali a valle della discarica, in base all’andamento della falda.
Sulla questione si esprime con parole dure il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi: “È evidente – dichiara – che le analisi effettuate hanno evidenziato la potenziale pericolosità per animali e cittadini. Valori con i limiti superiori alla norma nei terreni e nelle falde acquifere. Si blocchi quanto prima l’emungimento di acqua dai pozzi interessati dall’inquinamento nelle zone agricole limitrofe.
La lotta agli ecoreati prevede il reato di inquinamento ambientale colposo e inquinamento delle acque, si valuti il provvedimento di misura cautelare reale di sequestro preventivo dell’area in modo da vietare la raccolta di vegetali, di terre, di sedimenti ed altri materiali.
Nei prossimi giorni – incalza Trevisi – chiederò all’Arpa di intensificare i controlli nella zone più a rischio e farò di tutto per impedire che questi luoghi, martoriati per anni prima dall’inceneritore ex-saspi e adesso dall’attuale imponente impiantistica, possano essere di nuovo interessati da ulteriori impianti. Cavallino e i paesi limitrofi hanno già dato e stanno pagando gli effetti dell’inquinamento come dimostrano anche alcuni recenti studi epidemiologici.
Ringrazio tutti i comitati e il portavoce comunale Giampaolo Falco che non si sono mai arresi ed hanno continuato a segnalare. È giunta l’ora – conclude – di fermare la realizzazione di nuovi progetti privati e di avviare il passaggio verso l’economia circolare con la gestione pubblica di aziende per il riciclo e il riuso”.