La raccolta fondi in beneficenza, a favore dell’ospedale pediatrico Mas Children nel Somaliland, ha raggiunto la cifra di 2100 euro. E’ questa la somma del ricavato del biglietto d’ingresso (con un’offerta libera e volontaria) della mostra di presepi artigianali promossa, a Grottaglie (Taranto), da Pietro Abbruzzese. I fondi serviranno, in particolare, all’acquisto di un bisturi elettrico di cui dotare l’ospedale pediatrico somalo, strumento chirurgico importante perché, mentre taglia, coagula contemporaneamente il sangue, per evitare emorragie. L’iniziativa “l’arte di fare beneficenza” è stata inaugurata il 22 novembre scorso, nella festività di Santa Cecilia, nella cappella di san Pietro e Paolo, nel centro storico di Grottaglie. Tra i presepi della mostra, tutti realizzati dallo stesso Abbruzzese, anche un grande esemplare “in stile arabo-palestinese”, con particolari luci ed effetti visivi. Pietro Abbruzzese, medico chirurgo in pensione tarantino, da tempo residente a Grottaglie (nel cui ospedale ha lavorato), ha unito così la passione per i presepi alla volontà di raccogliere fondi per i bambini meno fortunati. All’inaugurazione, hanno preso parte l’assessore alla cultura del Comune di Grottaglie Elisabetta Dubla e il direttore dell’ospedale sanitario Mas Children Pietro Abbruzzese, cugino ed omonimo dell’organizzatore, cardiochirurgo in pensione, già primario all’ospedale Regina Margherita di Torino, oggi direttore sanitario dell’ospedale Mas Children. L’intento è “aiutare questi bambini bisognosi di cure ed attenzioni proprio come Gesù, nato povero, in una grotta, al freddo ed al gelo – ha dichiarato l’organizzatore -. L’invito è continuare a contribuire a questa opera di solidarietà. Si può ancora sostenere l’ospedale donando il 5 per mille alla fondazione onlus Marco Berry, che si occupa del sostegno all’ospedale Mas Children (codice 97747030019)”. Si è svolta intanto anche l’estrazione della lotteria di beneficenza a favore dell’ospedale pediatrico Mas Children. Questi i biglietti estratti: primo premio, numero 64 grigio (presepe artigianale); secondo premio: numero 3 rosa (robot da cucina, offerto da uno sponsor); terzo premio: numero 36 grigio (abat-jour con luce a led, offerto da uno sponsor). Per informazioni: tel. 3407382926.
“Ringraziamo i tanti visitatori per la loro generosità. E’ quello che accade quando la filantropia indossa i panni della cristianità, con un piccolo vezzo di orgogliosa tarentinità – dichiara Pietro Abbruzzese -. Sono stati tanti gli intervenuti, anche da altre province, tutti con l’intento di gustare ogni piccolo particolare delle opere in mostra, ma soprattutto con la ferma volontà di fare beneficenza all’ospedale Mas Children: presidio sanitario di eccellenza, nella vicina Africa, sognato prima, e fortemente voluto poi, diretto con professionalità e con il cuore dal cugino e omonimo professor Pietro Abbruzzese, cardiochirurgo neonatale e infantile, professionista stimato a livello internazionale, anche lui tarantino”.
“L’idea – spiega il gruppo organizzatore – è stata mettere insieme l’abitudine devozionale dell’allestimento del presepe e ciò che evoca, con l’ospedale pediatrico; così, ogni soldino donato si è tinto di sacro, perché regalato direttamente al bambinello Gesù in persona, vivo, che tutti abbiamo sentito farsi carne nella carne di quei bambini bisognosi di ogni tipo di cure. E’ questa la sempre attuale e reiterante “kenosis” della divinità di un Dio che vive ancora oggi, come è accaduto più di duemila anni fa, in un bambino che giace, però, nel lettino di un ospedale pediatrico e che, proprio perché particolarmente disagiato, chiede aiuto a ciascuno di noi come fece allora con i pastori e i magi”. Tra tanti presepi in mostra, c’è stata l’esperienza del “presepe vivo e perdurante” dell’ospedale somalo, presentata dagli organizzatori: “Un luogo – ha detto Abbruzzese – in cui i 365 giorni dell’anno sono tutti ’25 dicembre’: Natale, perché lì, tutti i giorni, nasce il Bambinello in ogni bambino strappato alla morte. Questo ha indotto tutti i presenti a una venerazione dei molti presepi, che in questo periodo affollano le nostre case e le nostre chiese, più ‘di senso’, dando un aiuto, piccolo o grande che sia, ma concreto, a quel “presepe vivo”, dove la vita di ogni bambino è ritenuta sacra”.
8 gennaio 2019