Nella serata di ieri, i Falchi della Squadra Mobile hanno tratto in arresto una tarantina del 1983 e denunciato in stato di libertà il marito, pregiudicato tarantino del 1978, per il reato di detenzione di arma da fuoco clandestina e munizionamento, in concorso tra loro.
Nel corso di specifici servizi di prevenzione della criminalità, da alcuni giorni i Falchi tenevano sotto controllo l’abitazione dei coniugi per il sospetto che potessero detenere armi da fuoco o parti di esse in casa.
Ieri si è deciso di intervenire con una perquisizione domiciliare e, dopo un’attenta valutazione dell’abitazione, si deciso di attenzionare anche la finestra posta nell’androne delle scale tra il primo ed il secondo piano, per evitare che potesse sfuggire un lancio di oggetti o di cose compromettenti.
Come si temeva, dopo aver suonato il campanello dell’abitazione interessata, una donna con i capelli neri e con una vestaglia chiara ha lanciato un borsello di colore rosso dalla vetrata prospicente l’atrio. Gesto che non è passato inosservato all’altro poliziotto che controllava quella zona.
Subito dopo, la stessa donna ha aperto la porta ed è stata invitata dagli operatori a chiamare il marito affinché fosse presente alla perquisizione.
Sporgendosi dal terrazzino, proprio sotto la grande vetrata monitorata dal collega, i poliziotti hanno notato lo stesso borsello di colore rosso, poggiato sul terreno tra carte ed immondizia.
Al suo interno, è stata recuperata un’arma da fuoco clandestina, calibro 7,65, con relativo caricatore, contenente sei colpi inesplosi dello stesso calibro, insieme ad altri cinque colpi inesplosi calibro 9 corto.
Pertanto, esperite le formalità di rito, la donna è stata arrestata ed il marito denunciato per il reato di detenzione di arma da fuoco clandestina e munizionamento.
L’arma ed il munizionamento, dopo i rilievi del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica, sono stati sottoposti a sequestro.