Il sindaco ritirava un mese fa le proprie dimissioni affermando che vi era una maggioranza a suo supporto più forte e coesa di prima. Alla prima occasione utile è emerso invece l’esatto contrario ovvero la maggioranza a sostegno di Melucci si presenta con il fiato corto, tutt’altro che forte, e senza la capacità di garantire il numero legale per svolgere il Consiglio Comunale. È bastata appunto l’assenza di un consigliere per far venire meno l’autonomia della maggioranza. È evidente ormai che l’amministrazione in carica si regge in consiglio solo grazie al voto dello stesso sindaco e alla presenza in aula delle cosiddette “stampelle” e cioè di consiglieri eletti all’opposizione che di fatto sostengono la maggioranza. Come si verifica la mancata partecipazione alle sedute del consiglio comunale delle “stampelle”, come avvenuto in quest’ultima occasione, la maggioranza e il sindaco vanno in tilt e l’amministrazione si ferma. In quest’ultimo consiglio dopo aver voluto far approvare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, per far si che la comunità potesse intercettare immediatamente i finanziamenti connessi evitando un inutile e rischioso rinvio, abbiamo chiesto di discutere del ritiro dalla partecipazione societaria nel CTP del comune di Taranto. Una richiesta respinta dalla debole maggioranza in quanto la stessa non voleva affrontare l’argomento poiché spaccata al suo interno sulla decisione in merito assunta proprio dal sindaco. Pertanto abbiamo abbamdonato l’aula e la seduta è stata sciolta per incapacità della maggioranza di garantirne la prosecuzione. È quindi un agonia che prosegue; la.maggioranza non è più forte ne tanto più coesa di prima come raccontato dal sindaco. Il Piano della Mobilità, annunciato da mesi dall’amministrazione comunale, è stato approvato in prima battuta solo perché i consiglieri di minoranza si sono messi, come si usa dire, “una mano sulla coscienza” altrimenti anche l’approvazione di questo strumento di programmazione sarebbe stato rinviato.