Signor Presidente,
Onorevoli colleghi
Creare atmosfere natalizie proiettando su strutture della propria azienda luci ed immagini che hanno la pretesa di ricordarci l’imminenza del periodo più magico dell’anno; far provare ai bambini l’emozione di poter pattinare sulla pista di ghiaccio allestita nel salotto buono della città senza pagare il biglietto di ingresso; annunciare di aver scelto come sede di nuovi uffici un blasonato edificio di un centro storico che da anni è in attesa di una vera riqualificazione, nonostante sia custode di inestimabili testimonianze storiche, ospiti una porzione dell’Università e venga scelto non di rado come set cinematografico.
Sì, il Natale sta arrivando anche a Taranto. E di certo a renderlo più gradito non saranno queste iniziative intraprese da colossi industriali che rispondono al nome di ENI, ArcelorMittal e Total. Ai cittadini del capoluogo ionico non servono simili operazioni “promozionali” per vivere meglio il Natale. Ai cittadini del capoluogo ionico serve ben altro, come del resto testimonia impietosamente la classifica del Sole 24Ore che, per la qualità della vita, ha collocato la “città dei due mari” e la sua provincia al terz’ultimo posto. Sì, serve ben altro. A cominciare da condizioni ambientali più salubri che tanto farebbero bene proprio ai quei bambini ai quali in questi giorni viene offerta la possibilità di divertirsi su una pista di ghiaccio.
A chi a Taranto ha la sua casa, i suoi affetti, il suo lavoro serve altro, non effimere manifestazioni che hanno il chiaro intento di captare benevolenza. Agli abitanti di questa città in cui problemi e contraddizioni sono all’ordine del giorno non serve essere ricordati solo quando fa più comodo… agli altri. Serve essere soprattutto rispettati, in particolar modo quando si prendono decisioni i cui effetti si ripercuotono solo ed esclusivamente sulla loro pelle.
Ecco, se ciò accadesse, potrei dire… che anche a Taranto il Natale è arrivato.