La reazione scomposta dell’Assessore ai Servizi Sociali, Marianna Annicchiarico, sulla gestione del Rei ci fa capire che abbiamo colpito nel segno.
Infatti, al contrario di quello che afferma l’Assessore Annicchiarico, secondo il D.lgs. 147 del 2017, che introduce il REI, ma anche secondo le Linee Guida del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la regia della gestione della progettualità del reddito di inclusione è affidata ai Servizi Sociale dei Comuni che si coordinano a livello di Ambito Territoriale, nella logica della rete integrata dei servizi e del pieno coinvolgimento del Terzo Settore, delle parti sociali, dei Centri per l’Impiego e di tutta la comunità.
I Servizi Sociali comunali, dunque, coordinano e definiscono i Progetti Personalizzati attraverso una analisi preliminare di valutazione dei nuclei familiari per far uscire i soggetti beneficiari da una condizione di svantaggio economico e sociale.
L’analisi preliminare è sempre necessaria e deve svolgersi entro 25 giorni dalla richiesta del Rei. Essa è finalizzata ad orientare le successive scelte per la definizione dei Progetti e può condurre a 4 esiti: 1) la situazione di povertà risulta connessa solo alla mancanza di lavoro: allora il Progetto è sostituito dal Patto di Servizio definito dal competente Centro per l’Impiego; 2) non emergono bisogni complessi, ma non risulta sufficiente rimandare al Centro per l’Impiego (in quanto l’assenza di reddito non appare unicamente connessa a problematiche lavorative): il progetto personalizzato è definito dal referente incaricato del Servizio Sociale, in accordo con la famiglia; 3) emergono bisogni complessi, che richiedono di integrare l’analisi preliminare con lo sviluppo di un quadro di analisi approfondito. A tale fine è costituita una Equipe Multidisciplinare, composta dal referente incaricato del Servizio Sociale e da altri operatori della rete dei servizi territoriali, identificati in base alle aree di osservazione emerse come rilevanti nell’analisi preliminare, che procede ad approfondire il Quadro di Analisi della famiglia prima della definizione del Progetto Personalizzato; 4) in presenza di bisogni complessi può avvenire che la complessità del bisogno rimandi prioritariamente ad aree specialistiche di intervento (es. salute mentale, dipendenza): non si procede, in prima battuta, alla costituzione di equipe multisciplinari. Il servizio specialistico valuta e prende in carico la persona ovvero aggiorna l’eventuale precedente valutazione o presa in carico per fini diversi al REI.
Dunque quello che è mancato è il ruolo di regia e di coordinamento dei Servizi Sociali del Comune di Grottaglie anche quale ente capofila dell’Ambito Territoriale, che non ha svolto quella valutazione preliminare necessaria per esaminare le singole situazioni ma ha, invece, inviato tutti i beneficiari al Centro per l’Impiego (disoccupati e persone con situazioni differenti) per la sottoscrizione del Patto di Servizio.
E non lo ha fatto, soprattutto, nei tempi opportuni con il rischio, già in atto per alcuni beneficiari, di sospensione del beneficio economico come prevede l’art. 25 del decreto legislativo e come avvertono diverse circolari INPS e Note Ministeriali (circolare INPS 22 novembre 2017, n. 172; circolare INPS 28 marzo 2018, n. 57; Nota del Ministero del Lavoro del 26/06/2018).
Il Partito Democratico di Grottaglie ritiene che per gestire la Cosa Pubblica è necessario studio e approfondimento, cosa che è mancata in questo caso, come in tanti altri casi, all’Amministrazione e, in particolare al delicato settore dei Servizi Sociali.
Per questo invitiamo l’Assessore Annicchiarico alla prossima lezione della Scuola di formazione del Partito in cui parleremo proprio di “sussidiarietà e terzo settore, nuove sfide per il Welfare. Compiti della Pubblica Amministrazione”, insieme al prof. Di Maglie, venerdì prossimo. La aspettiamo insieme a tutti i componenti dell’Amministrazione, sperando che lo studio e l’umiltà possano essere di giovamento per il benessere dei cittadini grottagliesi.