Tutti avremmo voluto che il servizio di trasporto alunni partisse con l’apertura dell’anno scolastico, la differenza sta nelle posizioni.
Chi governa deve fare i conti con le procedure e, avendolo stabilito la Bassanini, con la possibilità di esprimere un indirizzo senza interferire con la decisione ultima che è propria dei tecnici. Chi fa opposizione ha la libertà di esprimere concetti anche senza degnarsi di trovare riscontri per tutto ciò che afferma.
La giunta comunale aveva stabilto di valutare la possibiltà che fosse la società partecipata Amat a fornire il servizio a fronte di una maggiore economicità e qualità dello stesso, in parole povere un miglior servizio a minor prezzo. Chiunque è in grado di sapere che mai e poi mai tale decisione ha o avrebbe potuto interferire con la gara in atto per l’affidamento dello stesso a privati. Solo e qualora l’offerta di Amat, lo dice la legge non altri, fosse arrivata prima dell’aggiudicazione e si fosse rivelata sostanzialmente concorrenziale, il Comune avrebbe potuto decidere la revoca della gara. Così non è stato. La gara è andata avanti tra ricorsi e richieste di sospensiva, mentre il servizio continuava a non partire. Ora, ad aggiudicazione fatta e con qualche problema sulla sorte della forza lavoro di quel servizio, gli uffici garantiscono che al massimo dopo le feste natalizie il trasporto alunni e disabili partirà.
Siamo soddisfatti? No.
La gara poteva essere indetta prima? Sì, ma solo chi non conosce i ritmi di lavoro a cui sono sottoposti i dipendenti comunali non comprende quanto la cronica carenza di personale infici i servizi.
Consapevoli delle difficoltà a cui avremmo sottoposto gli utenti, abbiamo provato a proporre procedure che permettessero un servizio provvisorio fino all’aggiudicazione, ma i funzionari hanno ritenuto, nell’autonomia che la legge riserva loro, che non potessero essere messe in atto.
Ridurre alla semplicità del decido/faccio il governo dell’amministrazione pubblica è proprio di quel populismo che oggi attrae tanta parte della politica. E’ un fatto che poi alle prove di governo, spesso anche per poca conoscenza delle procedure, quella semplicità crei danni peggiori di quelli da loro stessi indicati.
Gianni Cataldino
Assessore società partecipate e polizia municipale