“Lo sviluppo della rete oncologica della Puglia deve guardare a Taranto come al nodo più sensibile e strategico della rete regionale”.
Lo dichiara il consigliere regionale del Pd, Michele Mazzarano, dopo le proteste degli ultimi giorni ma soprattutto a seguito degli importanti sviluppi che sta avendo in queste ultime settimane la Rete Oncologica Regionale della Puglia.
“Con la adesione della rete pugliese al Progetto Periplo – continua Mazzarano – il sistema sanitario regionale mira ad una presa in carico globale del paziente fino alla diagnosi e poi alla immissione nei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. Periplo si fonda sul principio dell’omogeneità del trattamento a prescindere dal luogo di cura e dalle condizioni sociali.
“I numeri del territorio jonico sono sconvolgenti – aggiunge – e continuano a dimostrare il forte nesso tra inquinamento industriale e ripercussioni sulla salute dei tarantini. Lo attestano le evidenze epidemiologiche e il rilevante fenomeno delle migrazioni da Sud a Nord per la cura dei tumori.
“Il polo oncologico di Taranto finora ha registrato tanti buoni auspici e nessun investimento strategico fondamentale. L’investimento più rilevante, di 70milioni di Euro, lo ha fatto il Governo Gentiloni – sostiene Mazzarano – e consentirà di dotare il Presidio del Moscati di nuove macchine e tecnologie all’avanguardia nei processi diagnostici.
La pianificazione da parte della locale Asl è caratterizzata da lentezze e lacune, spesso colmate solo dalle straordinarie professionalità di medici e specialisti presenti sul territorio. Per comprendere la condizione di partenza, basta ricordare che fino a poco tempo fa il polo oncologico di Taranto viveva la incredibile assenza di un reparto di Pneumologia, inaugurato solo qualche settimana fa dal Presidente Emiliano.
Per concretizzare una effettiva presa in carico del paziente nel suo percorso diagnostico-terapeutico assistenziale, i cittadini devono poter contare su una completa offerta chirurgica di natura oncologica.
“Sembra, a questo proposito, non comprensibile il motivo per il quale latiti una pianificazione adeguata per la realizzazione di un reparto di radiologia interventistica – aggiunge il consigliere regionale – che è la nuova frontiera scientifica della cura dei tumori. Ancora più ingiustificabile, nella terra delle patologie respiratorie e polmonari, è l’assenza di una chirurgia toracica di elezione, con autonoma programmazione. Non sottovaluto i numeri di interventi di chirurgia toracica realizzati annualmente nella struttura complessa di chirurgia generale del POC SS. Annunziata, ma a Taranto serve un reparto di chirurgia toracica che faccia i conti con gli innumerevoli traumi legati alle patologie oncologiche, un reparto che sia connesso agli altri nodi della rete oncologica regionale.
“Sarebbe logico, a questo proposito, che il presidio ospedaliero Moscati – propone Mazzarano – vedesse un completo e rapido adeguamento dei suoi standard per ospitare la nuova offerta medico-chirurgica oncologica e nuovi macchinari radiologici e diagnostici che saranno acquistati con il contributo del Governo Gentiloni.
“Se il polo oncologico di Taranto non avrà un offerta diagnostica, chirurgica e specialistica all’altezza della mappa epidemiologica del territorio – conclude Mazzarano – tanti cittadini continueranno a rivolgersi ai grandi centri di eccellenza del nord e il progetto di Emiliano sulla cura dei tumori resterà una dichiarazione di buone intenzioni”.