Iniziativa congiunta a Taranto di Auser e nuova Lega Borgo SPI-CGIL sul tema” La violenza contro le donne è violenza contro la società. Mai più silenzi”. Cause di questo fenomeno purtroppo sempre più diffuso e soluzioni da ricercare per arginare e impedire la sopraffazione degli uomini sulle donne sono state al centro del dibattito. L’iniziativa è stata aperta dalla segretaria della Lega, Rosalba Presicci, la quale ha affermato che, nonostante le conquiste, per le donne la strada è ancora lunga, come è dimostrato dai frequenti episodi di cronaca nera nel nostro Paese. Mentre Eva Santoro, della segreteria provinciale della Cgil, ha illustrato il disegno di legge Pillon, evidenziando le criticità in esso contenute: “se dovesse essere approvato alla Camera- ha infatti sostenuto – porterebbe indietro il movimento femminile sia dal punto di vista culturale che politico, in quanto aumenterebbe le tutele dei mariti separati, a scapito dei figli e delle mogli”.
Dal canto suo la presidente territoriale dell’Auser, Lina Arpaia, partendo dalle conquiste femminili degli anni ’70, ha illustrato le attività dell’associazione a supporto delle donne del territorio e ha lamentato l’esiguità delle risorse investite dall’ Amministrazione comunale nei servizi prevalentemente femminili.
Alla referente regionale delle Pari Opportunità, Mimma Peluso, il compito poi di affrontare l’attuale discriminazione delle donne nel mondo del lavoro. Partendo da quella subita dalla figlia incinta sul posto di lavoro, ha denunciato l’atteggiamento di molti datori di lavoro che spesso rasenta la limitazione dei diritti costituzionali. “E’ inconcepibile che, ancora oggi – ha aggiunto- le donne debbano subire violenze verbali o, nel peggiore dei casi, il licenziamento nel momento in cui affrontano la maternità”.
Infine, Silvia Mancino, della segreteria provinciale dello Spi Cgil, si è soffermata sulla violenza di gruppo, dilagante ormai da Nord a Sud, che vede coinvolti anche minorenni, appartenenti trasversalmente a tutte le classi sociali.
Il dibattito che è scaturito dagli interventi è stato inframmezzato da monologhi in vernacolo scritti da Ciccio Marinelli e recitati dall’attrice Gianna De Bartolomeo.