“Ritengo che i giovani non vadano necessariamente criminalizzati per il loro modo di esprimere l’arte, ma con loro vada realizzato un dialogo costruttivo. Non possiamo dimenticare che anche i ragazzi avrebbero da dire contro la politica, specie quando come nomadi erano costretti a spostarsi da un plesso scolastico all’altro. Credo pertanto che la street art non vada necessariamente criminalizzata, ma compresa raggiungendo un accordo coi i giovani e concedendo loro degli spazi in cui esprimersi. Cosi’ fanno nelle altre città. Sarebbe bello istituire il Tavolo Street art a Pulsano, coordinato dall’Ufficio Politiche giovanili, con soggetti che si occupano di arte di strada, di inclusione sociale giovanile e di educazione alla legalità con l’obiettivo di utilizzare la street art come mezzo per “riappropriarsi” di Pulsano, rendendola più bella ed educando nel contempo alla legalità e alla cura dei beni comuni, attraverso la proposta di momenti di formazione e la programmazione di iniziative specifiche, con la forma artistica dei murales. Occorre vedere ciò che di buono c’è in questa forma d’arte e utilizzarlo. Senza considerare che tutto ciò potrebbe diventare anche un veicolo di turismo, come accade in Sardegna dove i murales sono diventati una attrazione per turisti anche dall’estero”.
Pulsano , 07.12.2018