Agricoltori e Istituzioni insieme per realizzare un grande progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio italiano ma anche per affrontare altre ed impellenti problematiche che attanagliano il mondo agricolo, come ad esempio il problema legato ai danni da fauna selvatica.
È stata una grande assemblea nazionale quella della CIA Agricoltori Italiani sul tema “Agricoltori Italiani: il Paese che vogliamo. Territorio, infrastrutture, innovazione”, indetta dal presidente nazionale Dino Scanavino e svoltasi l’altro ieri a Roma con la presenza tra gli altri del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, alla quale ha partecipato una folta delegazione di agricoltori (arrivati nella capitale in pullman) delle province di Taranto e Brindisi.
Insieme alla delegazione della provincia CIA Due Mari vi erano anche i rappresentanti di tre Amministrazioni comunali del territorio con tanto di fascia tricolore, il sindaco di Cellino San Marco, Tonino De Luca, il presidente del Consiglio Comunale di Avetrana, Giovanna Greco, il consigliere comunale di Castellaneta delegato al Turismo, Roberto Tanzarella, a dimostrazione di quanto le tematiche discusse in assemblea siano attenzionate e importanti anche per i Comuni, primo presidio istituzionale del territorio, costretti a fare i conti con problemi di dissesto idrogeologico e con calamità naturali, ormai all’ordine del giorno che provocano danni per milioni di euro sia a infrastrutture pubbliche che private oltre che alle produzioni agricole.
Sono stati numerosi i Comuni delle province di Taranto e Brindisi che hanno approvato l’Ordine del giorno proposto a livello nazionale dalla CIA, ha evidenziato il direttore della CIA Due Mari Vito Rubino.
Un Ordine del Giorno – proposto ed approvato dai Comuni di Avetrana, Castellaneta, Massafra, Maruggio, Martina Franca (in provincia di Taranto) e da Cellino San Marco, Ostuni, Fasano, Cisternino (in provincia di Brindisi) – prevede la definizione di un progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio nazionale, non più procrastinabile. Parte dalla constatazione che i territori italiani sono sempre più colpiti da fenomeni di erosione, frane ed alluvioni: si stima che l’8% del territorio nazionale e 6 milioni di residenti siano esposti ad alto rischio idrogeologico e che i comuni interessati da questi fenomeni siano oltre l’80% del totale. Le conseguenze derivanti dai fenomeni evidenziati si accentuano nelle aree interne e rurali del Paese, sempre più a rischio abbandono. Una gestione efficace dell’immigrazione può rappresentare un’opportunità per invertire la rotta. CIA Agricoltori Italiani elenca una serie di obiettivi strategici e sistematizza le iniziative da attuare: politiche e interventi orientati al governo del territorio (dalla prevenzione dei disastri ambientali, al mantenimento della biodiversità, fino alle politiche di gestione del suolo e alle azioni per la riduzione del gap infrastrutturale); azioni che possano favorire e sviluppare politiche di filiera a forte vocazione territoriale, favorendo processi di innovazione sostenibile, anche sociale; nuove e più incisive politiche di gestione della fauna selvatica (lupi, cinghiali, storni); un rinnovato protagonismo degli Enti locali sul fronte della Politica agricola comune; specifiche politiche d’integrazione all’interno delle aree interne del Paese al fine di favorire processi di ricambio generazionale e salvaguardare l’assetto socio-economico dei territori rurali.
Per la definizione del progetto richiamato e per il raggiungimento dei suoi specifici obiettivi, i Comuni e tutti gli altri Enti locali rappresentano il primo e più strategico riferimento istituzionale – hanno ribadito il Presidente e il Vicepresidente CIA Due Mari Pietro De Padova e Giannicola D’Amico e, per tali ragioni, sono chiamati a svolgere un ruolo da protagonisti.
Nei prossimi giorni altri comuni del Tarantino e del Brindisino (a Laterza, Lizzano, Ceglie Messapica e San Vito dei Normanni se ne discuterà nel consiglio comunale già convocato per dicembre) discuteranno tale Ordine del Giorno nelle loro assise comunali.