A chi? Ai tarantini stanchi. Stanchi di un protagonismo politico fatto di dichiarazioni continue, attacchi, affermazioni di differenze che sono solo nella testa di chi le enuncia. Ad una Taranto che da anni, per tante concause, è sull’orlo del baratro e che ogni giorno vive il desiderio di maggiore ricchezza, cultura, lavoro, ordine e sicurezza. Al timore di istituzioni e cittadini di un nuovo periodo senza governo, impossibilitato ad affrontare le tante tensioni economiche e sociali . A questo le consultazioni politiche del sindaco Melucci tentano di dare risposta. Comprendo le antiche letture di politici e politologi che necessariamente, in base a schemi desueti, parlano di confini da non oltrepassare a meno che non si voglia essere accusati di essere attaccati alla poltrona e alla gestione del “potere” (??). Credo però che i problemi di oggi vadano guardati con occhi nuovi e puntati all’obiettivo di governare la modernità. Da questo nasce lo sforzo di evitare un deleterio commissariamento, dare senso e dignità al futuro dei tarantini e traguardare Taranto verso una condizione che sia più consona al suo essere una delle città più importanti del mediterraneo. Il sindaco ha già ricomposto il perimetro della sua maggioranza . Poteva essere un punto di arrivo, è un punto di partenza. Questo perchè avverte la necessità di costruire ora. e lavorare anche in futuro, per un perimetro più largo che tenga dentro quanti si rivedono e rivedranno in questo percorso e vogliano contribuire a definirlo meglio. Per ottenere questa unità d’intenti non servono atteggiamenti di chiusura, ma la stessa apertura concessa e condivisa, anche recentemente, in altre situazioni e ad altre realtà politiche. Come detto altrove appena ieri: “ Le perplessità ci possono essere sulle idee, non sugli uomini”. Non si abbiano due pesi e due misure. Sul tema di come agire con determinazione per dare alla città maggiore ordine, sicurezza e pulizia, ad esempio, non avverto grandi differenze con molti consiglieri, ad oggi non in maggioranza, e ai contributi di questi bisogna guardare, quando non lo si è già fatto. Serve il coraggio e la capacità di tutti. Serve un sostegno pieno al sindaco Melucci che, da appassionato di Storia, conosce la solitudine di chi governa in momenti di crisi e di come, pur tra gli ostacoli , si debba avere la forza di decidere anche fuori dagli schemi, convincendo pian piano tutti a lavorare senza pregiudizi per il bene comune.