Il fango in politica serve? Quelli che lo utilizzano a piene mani, sui social media e non, risponderanno sicuramente di sì e spesso sono gli stessi che reclamano maggiore civiltà: dagli altri. Scrivo di fango perché coloro che leggono le dimissioni del sindaco Melucci come una reazione alle provinciali non colgono o non vogliono cogliere anche il disgusto di chi si vede continuamente seguito, ed esposto, persino in momenti privati, da chi pensa che per regolare conti sia efficace la macchina del fango e da chi ne è complice perché ritiene che questo voyeurismo sia il vero terreno del confronto politico . Un martellamento continuo, uno stalking querelato e denunciato, mirato a demolire l’immagine di chi, affacciato alla politica da poco più di un anno, pensava di dover governare un territorio difficile, ma non di essere attaccato quotidianamente sul piano personale.
Una città difficile , un uomo che qualcuno della sua parte politica pensava di poter gestire per la sua presunta poca esperienza e che, inaspettatamente, taglia i fili invisibili con cui volevano tenerlo legato e per questo viene condannato ad essere distrutto nél privato. Insieme a loro alcuni avversari politici che , dopo una campagna elettorale complicata , non avendo ancora elaborato il lutto della sconfitta, pensano di ribaltare il tutto cavalcando la macchina del fango.
Non voglio nascondere le difficoltà e gli errori che solo chi agisce compie, vorrei solo che il confronto fosse politico e che la politica sapesse tenersi lontana dall’imbarbarimento culturale invece di tentare di inseguirlo per trarne vantaggio.
Siamo passati dalla definizione di Aristotele che la politica non è una scienza esatta, alla politica che utilizza questi media e internet per dividere nettamente in buoni e cattivi a seconda della propria convenienza.
La sconfitta alle provinciali è una ferita per me ancora aperta e che va analizzata : una sconfitta politica netta, ma anche una sconfitta della buona politica per i troppi elementi, estranei ad essa, intervenuti in quelle settimane. Tra questi, quelle elezioni di secondo livello, hanno messo in risalto il rancore, il livore, la voglia di rivalsa ad ogni costo di tanti personaggi della politica, tarantina e non, di ogni schieramento e me ne dolgo. Certo, la politica è fatta anche di sentimenti, ma quando raggiungono questi livelli è perché sono stati infettati da una fanatizzazione che divide e rende per loro accettabile la macchina del gossip.
Per questo la parte sana della città ha il dovere di stringere in un alleanza coloro che, senza pregiudizi,, vogliono riconoscersi in un progetto di risanamento reale e morale del territorio. Questo per far sì che i cittadini che chiedono a gran voce il cambiamento e sono interessati alla città, sappiano isolare chi sguazza nel fango e smettano di seguirli. Quelli che vorranno, potranno continuare sulla strada della volgarità , da protagonisti o spettatori, ma spero comprendano che, anche se nei cartoni animati Peppa Pig è una maialina simpatica che salta nel fango, nella realtà faremo in modo che vengano visti per quel che sono.