Una sfida per gli amministratori di condominio, per la città e per il Paese: innovare le strutture condominiali, abbattere le barriere architettoniche, garantire l’efficientamento energetico e digitale. Le “innovazioni nel condominio” saranno il tema portante di un convegno tecnico-giuridico, in programma venerdì 23 novembre, dalle ore 9 alle ore 18, nella sede del Dipartimento ionico dell’Università degli studi di Bari, ex Caserma Rossarol, in via Duomo 259, a Taranto.
Il convegno è promosso dall’Anaci (associazione nazionale amministratori condominiali ed immobiliari), in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Taranto e con la Fondazione Scuola Forense di Taranto. La partecipazione al convegno, con ingresso gratuito (prenotazione obbligatoria ad anacitarantoinfo@gmail,com), dà diritto a crediti formativi per gli associati Anaci e per ingegneri ed avvocati. Partner dell’iniziativa sono il Gruppo24ore, Ascensori Cavallaro, Immobiltecno e Duferco Energia. All’incontro parteciperanno il presidente nazionale Anaci e i massimi esperti del settore.
Il tema, di grande attualità, fa riferimento alla legge 220 del 2012, che indica il percorso da seguire per interventi migliorativi nei condomini, sul piano dell’abbattimento delle barriere architettoniche, per tutelare e garantire i diritti di disabili ed anziani, ma anche sul piano dell’efficientamento energetico, con l’uso di energie rinnovabili, e delle nuove tecnologie digitali e satellitari.
“La riforma – spiega l’avvocato Antonio Mele, responsabile scientifico del centro studi Anaci di Taranto – oltre ad indicare le nuove norme, impone, con l’evoluzione delle esigenze abitative e degli stili di vita, di occuparsi anche delle innovazioni. Ci sono una serie di settori: internet, le tv, i satelliti, gli impianti centralizzati per le comunicazioni digitali, l’evoluzione in materia di energia elettrica con fonti rinnovabili, gli ascensori idonei alle esigenze della disabilità. Tutto questo è frutto dell’evoluzione dei tempi e delle nuove esigenze dei cittadini”. Il parco immobiliare italiano, così come quello della città di Taranto e della provincia, è, però, datato. “A Taranto, ad esempio – dicono i referenti Anaci -, si realizzano poche nuove costruzioni. Le ultime hanno almeno 10 anni. La città ha il quartiere Borgo, ad esempio, con palazzi di fine ‘800 -inizi ‘900 e tante altre costruzioni risalenti al boom economico degli anni ’60, quando c’è stata l’esplosione demografica degli edifici. Il quartiere Italia è datato anni ’70 – ’80 del secolo scorso, il quartiere Tamburi ha palazzi degli anni ’50, ’60 e ’70, nati anche per le esigenze abitative legate all’industria siderurgica. La maggior parte delle strutture, quindi, ha almeno venticinque o trent’anni; tutti questi edifici sono privi di antenne centralizzate, di ricezione satellitare centralizzata, di strutture per abbattere le barriere architettoniche; molti sono privi di ascensore oppure hanno ascensori non adeguati alle esigenze della disabilità e che non abbattono le barriere architettoniche”. La riforma consente che vengano realizzate tutte le opere che puntano all’abbattimento delle barriere architettoniche, al contenimento del consumo energetico, alla realizzazione di parcheggi, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, agli impianti centralizzati e all’accesso ad ogni altra fonte o mezzo informatico. Tecnicamente, se in passato c’era bisogno, nella votazione condominiale, della maggioranza di due terzi per gran parte degli interventi, oggi gli stessi sono autorizzati con una maggioranza del valore (in millesimi) della metà dell’edificio. Tra gli esempi, c’è quello dell’ascensore, importante perché è lo strumento cardine per abbattere le barriere architettoniche. “Da un punto di vista civile, è importante per i diritti di tutti, in primis dei disabili e degli anziani. Ci sono edifici – dicono i referenti Anaci – in cui, per come sono stati realizzati, è difficoltoso inserire l’impianto o modificarlo. Il vano scala non ha lo spazio adeguato, a volte, ed è compito dei tecnici capire come modificare i progetti. Alcuni impianti, ad esempio, sono stati realizzati all’esterno dell’edificio”. Si tratta di interventi che, da una parte garantiscono i diritti delle persone, abitanti degli edifici condominiali, dall’altra conferiscono più valore alla stessa struttura abitativa. “Appartamenti al quarto o quinto piano senza ascensore non valgono, a Taranto, più di 20 o 30mila euro – è spiegato -. Anche una coppia giovane non acquisterebbe una casa al quinto piano senza ascensore; per persone anziane, diventano spesso delle vere e proprie ‘prigioni’. Queste unità immobiliari, quindi, si svalutano tanto; dunque, in questi edifici, la realizzazione dell’ascensore, può determinare un incremento notevole del valore dell’edificio, oltre che abbattere le barriere architettoniche. La nostra sfida parte, perciò, dalla formazione e dal confronto con i tecnici e con le aziende specializzate, per approfondire il tema ed essere pronti ad intervenire, con l’obiettivo di rivalutare il nostro parco immobiliare e garantire i diritti”.
Al convegno interverranno:
Anna Maria Portulano, presidente provinciale Anaci Taranto;
l’avvocato Marco Caracciolo, direttore centro studi Anaci Taranto (presentazione del corso di formazione iniziale per lo svolgimento della professione di amministratore di condominio);
Alan Castagnini, avvocato del Foro di Taranto e componente del centro studi provinciale Anaci Taranto (aspetti generali ed innovazioni vietate);
Francesco Rizzi, avvocato del Foro di Taranto e componente del centro studi provinciale Anaci Taranto (il mantenimento di destinazione d’uso delle parti comuni);
Gianluca Masullo, avvocato del Foro di Salerno e consigliere di Giunta nazionale Anaci (decisoni dell’assemblea, riparo della spesa e determinazione del contributo dovuto ai condomini che inizialmente non hanno partecipato all’installazione dell’impianto di ascensore);
Giovanni Cavallaro, past president dell’associazione nazionale imprese di costruzione e manutenzione ascensori;
Paolo Tattoli, presidente commissione Uni impianti ascensori-montacarichi, scale mobili e apparecchiature similari (aspetti generali sull’installazione dell’impianto di ascensore in un edificio esistente);
l’ingegner Francesco Burrelli, presidente nazionale Anaci (impianti non centralizzati di ricezione radiotelevisiva e di produzione di energia da fonti rinnovabili).
Modererà l’incontro l’avvocato Antonio Mele, responsabile scientifico del Centro studi Anaci di Taranto.
12 novembre 2018