Si è concluso l’11° congresso provinciale della Fiom Cgil, che ha visto una grande partecipazione di lavoratori, i quali hanno ribadito di voler continuare la lotta contro il jobs act e di garantire uguali diritti per tutti i lavoratori.
Nella prima giornata hanno portato il loro saluto le organizzazioni sindacali, le associazioni, le personalità delle istituzioni e i partiti politici che si sono confrontate con la categoria dei metalmeccanici in questi anni e che hanno contribuito al dibattito svolto durante tutto il congresso.
La seconda giornata è stata dedicata al dibattito dei delegati che con grande passione hanno portato il loro contributo ad una discussione molto partecipata.
La vertenza Ilva e le prospettive future dei metalmeccanici di Leonardo Finmeccanica hanno occupato inevitabilmente molto spazio durante i lavori del congresso ma è stata affrontata anche la difficile situazione degli appalti e quella delle altre aziende nelle loro specificità, che sono state snocciolate nella dettagliata e puntuale relazione introduttiva del segretario generale Giuseppe Romano.
E proprio il segretario uscente è stato riconfermato alla guida della Fiom di Taranto. Completano la segreteria Francesco Brigati e Roberto Clemente.
Hanno partecipato ai lavori anche Paolo Peluso, segretario generale della Cgil di Taranto, e Mirco Rota della Fiom Cgil nazionale, il quale, nella sua relazione, ha posto l’accento sulla difficile fase politica entrando nel merito di alcune criticità contenute all’interno del DEF del governo giallo-verde e dell’accordo su Ilva siglato lo scorso 6 settembre al MISE.
Inoltre il segretario della Cgil di Taranto si è soffermato sulla necessità di continuare a rivendicare le linee guida della VIIAS preventiva sul futuro aumento della produzione da 6 a 8 milioni di tonnellate che vedrà in prima linea la confederazione, allargando alle associazioni e movimenti del territorio.
“L’obiettivo prossimo è battersi per l’introduzione di elementi di innovazione tecnologica che possano rafforzare e valorizzare i segmenti produttivi dell’Aerospazio e della green economy, senza dimenticare quelli dell’informatica e delle energie alternative – dichiara Giuseppe Romano. “C’è poi la necessità continuare a lottare per la salvaguardia occupazionale e professionale dei lavoratori impiegati dalle ditte in appalto, cercando di evitare che si realizzi il dumping contrattuale e di continuare a vigilare sulla salute degli operai e di un’intera comunità; – continua il segretario – l’introduzione di elementi di innovazione tecnologica nella produzione di acciai può e deve essere un tema centrale nell’azione del sindacato”.