Alle scorse elezioni amministrative il M5S ha eletto due rappresentanti in consiglio comunale.
Due consiglieri comunali che durante le elezioni politiche di marzo hanno osannato e fatto campagna elettorale per i 5 candidati locali in parlamento alcuni dei quali senza alcuna competenza né militanza nel Movimento.
Loro erano il cambiamento, gli altri tutti nemici della città. Loro erano i bravi, i puri, gli altri in mala fede. Slogan, slogan, slogan. E pelo sullo stomaco.
Hanno persino smentito il loro leader politico, l’attuale vicepremier Di Maio quando, a Taranto, aveva affermato che la chiusura dell’ilva non era possibile.
Dicevano che era stato frainteso, dicevano. E invece era tutto già deciso. Una campagna mediatica senza eguali basata su un falso.
Risultato, cinque parlamentari eletti sull’onda di una bugia.
Chiuderemo l’ilva, dicevano.
Abbiamo un piano B, dicevano.
Lasciateci lavorare, dicevano.
Poi l’ilva non l’hanno chiusa, l’immunità penale non l’hanno cancellata. La gara non l’hanno annullata.
Davanti ad un tradimento di tali dimensioni, l’unica reazione eticamente accettabile sarebbero state le dimissioni.
Ed invece no.
Uno si è limitato a definirsi deluso e si è affrettato ad abbandonare la nave. Ha lasciato il M5S, ma è rimasto seduto in consiglio comunale. Chi rappresenta ora quel consigliere? Non il suo movimento, che ha abbandonato.
Non il suo elettorato, che è stato tradito proprio sulla madre delle loro battaglie.
Risultato, il comune di Taranto continuerà a rimborsare il suo stipendio proprio ad ilva, di cui è dipendente.
L’altro, da avvocato, cerca di dare taglio giuridico a quelle che sembrano delle scuse più che delle spiegazioni.
Al primo dico, abbia il coraggio di dimettersi sul serio, non si abbandona il carro quando non è più quello dei vincitori.
Al secondo mi limito a ricordare un termine: Autotutela. E comunque caro consigliere Nevoli, il sindaco lo dice da mesi che quella gara non era annullabile. Le carte te le potevi leggere prima come abbiamo fatto noi e soprattutto dicci, ora che le carte ti hanno sbattuto in faccia la verità, che farai? Lo dirai che l’Ilva non si chiude o rincorrerai qualche altra irrealizzabile battaglia ingannando i tuoi elettori?
Francesca Viggiano
Assessore alla salute e all’ambiente.