Nella mattinata del 12 settembre una delegazione di abitanti del quartiere Tamburi ha preso parte al tavolo tecnico tra Comune di Taranto, Arpa, Asl e dirigente scolastica per discutere della presenza di gas Radon nelle scuole Vico, Deledda e De Carolis di Taranto. La delegazione di abitanti del quartiere Tamburi è stata ricevuta dopo circa due ore dall’avvio del tavolo.
È stato spiegato che la valutazione della pericolosità del gas radon va monitorata sulla base di misurazioni da effettuarsi nell’arco di un anno diviso in due semestri. È stato altresì spiegato che la concentrazione di questo gas naturale può essere mantenuta bassa areando i locali, sistemando eventuali crepe e prese elettriche. Operazioni che il Comune si è impegnato ad effettuare anche con sistemi provvisori di areazione.
Nel pomeriggio di ieri, gli abitanti del quartiere si sono incontrati e una volta appreso l’esito del tavolo, hanno espresso malumore e contrarietà, evidentemente preoccupati per la salute propria e dei propri figli, nonché per il diritto allo studio nuovamente minacciato. Al termine di questo confronto, gli intervenuti chiedono la possibilità di accertare l’installazione di suddetti impianti di areazione entro la giornata di lunedì 17 settembre riservandosi la libertà di non mandare i propri figli a scuola in mancanza di rassicurazioni.
Come gruppo Tamburi Combattenti riteniamo necessario conoscere nell’immediato i risultati del primo semestre di rilevazioni di gas radon tramite pubblicazione sul sito di Arpa Puglia. È altrettanto necessario chiarire se gli alunni delle suddette scuole siano stati esposti ad alte concentrazioni di gas radon in determinati giorni visto e considerato che, in assenza di sistemi di areazione forzata nelle scuole a ridosso dell’Ilva, durante i Wind Days si è provato a ridurre gli effetti dell’inquinamento industriale semplicemente evitando l’apertura delle finestre per “areare” i locali.
Chiediamo altresì che vengano effettuati dei rilievi nei prossimi giorni per verificare quantomeno che la concentrazione di gas non sia tale da essere considerata pericolosa per la salute degli alunni e del personale impiegato nelle scuole. Nel caso in cui, da tali misurazioni dovessero risultare dei possibili pericoli, il Comune di Taranto si faccia carico di organizzare dei servizi navetta temporanei dalle rispettive scuole verso altre sedi al fine di garantire il diritto allo studio sino al completamento di interventi di manutenzione, lavori o bonifiche atte a garantire l’incolumità pubblica.
Al tempo stesso chiediamo al Comune di Taranto di verificare l’origine di questo fenomeno. Tramite misurazioni ad hoc chiediamo di indagare sull’eventuale connessione tra la presenza di gas radon nelle tre scuole su indicate e le collinette ecologiche adiacenti ed anche l’eventuale nesso con i lavori di manutenzione delle gallerie Ilva che si trovano proprio al di sotto delle strutture scolastiche in questione.
È facile comprendere la sfiducia e la preoccupazione di genitori e bambini che subiscono un continuo stress psicologico legato all’inquinamento. Potrebbe essere questa un’occasione per il Comune di Taranto per dimostrarsi capace di dialogo nell’interesse e nella tutela dei suoi cittadini.