È ormai di dominio pubblico che la Banca Carime sia intenzionata a chiudere la filiale di Palagianello.
Sulla decisione sta avendo luogo un preoccupato dibattito nella nostra comunità per le ripercussioni che la chiusura dello sportello avrebbe sull’utenza. A tale dibattito, per la vasta eco che il problema sta avendo, non poteva non partecipare l’Amministrazione comunale.
Per questa ragione, sin dalla comunicazione telefonica ricevuta dal direttore della Filiale di Palagianello in data 30 agosto 2018, abbiamo chiesto un incontro con i Responsabili di area, della Banca che si è tenuto lo scorso 11 settembre a Brindisi al quale hanno partecipato il sindaco, i consiglieri Dalena, Galatone e Galante, nel corso del quale abbiamo manifestato la nostra contrarietà, preoccupandoci di porre in risalto gli effetti deleteri che tale decisione è destinata a provocare sui programmi di sviluppo delle aziende che operano nel nostro territorio.
Secondo i responsabili della banca, la decisione rientrerebbe nel programma di ridimensionamento strutturale che si è stati costretti a varare per le attuali condizioni del mercato.
A tale precisazione abbiamo replicato invitando la banca a debitamente ponderare il fatto che la nostra realtà è profondamente diversa da quella degli altri comuni interessati dalla politica dei tagli degli sportelli bancari.
Palagianello non può essere considerata un’area marginale abitata soltanto da una popolazione anziana (le cui esigenze, peraltro, vanno comunque tenute in debita considerazione se non altro per il rilievo sociale).
Non c’è piano industriale di razionalizzazione della rete che possa definirsi serio se si include nell’elenco degli sportelli in chiusura anche il più importante sportello a servizio di un territorio le cui potenzialità di sviluppo sono universalmente riconosciute.
Ci è stato anche detto che si tratta di un effetto scontato dell’innovazione tecnologica del settore. Ma l’innovazione tecnologica rischia di penalizzare, oltre ogni ragionevole limite, quell’utenza che non ha alcuna dimestichezza con le nuove tecnologie.
Il problema dell’insufficiente redditività non si risolve con la chiusura degli sportelli ma migliorando la propria organizzazione interna attraverso l’adozione di modelli che salvaguardino il rapporto storico con il territorio e assicurino l’indi-spensabile assistenza finanziaria alle famiglie ed alle imprese.
È vero, infatti, che la clientela utilizza ormai i canali digitali soprattutto per le operazioni e i pagamenti di tutti i giorni. Ma la maggior parte dei clienti va ancora in filiale per le scelte finanziarie più complesse; per la consulenza, per l’assisten¬za, per la richiesta di mutui, per gli affidamenti sul conto corrente.
È di solare evidenza che a questo segmento della domanda non può farsi fronte con un ridimensionamento dell’apparato organizzativo. Soprattutto quando a pagarne le conseguenze sono soprattutto gli anziani che non usano le nuove tecnologie e gli operatori che, per non abbandonare il territorio, chiedono che siano incrementati e non depauperati i servizi all’impresa.
A tutto ciò noi ci opponiamo e auspichiamo la condivisione di tale strategia da parte di tutte le forze politiche.
Il sindaco
Maria Rosaria Borracci