Nella giornata di ieri gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una donna di nazionalità nigeriana di 39 anni e di un tarantino di 42 anni ritenuti responsabili di sfruttamento della prostituzione ed estorsione in danno di una giovane donna africana. L’uomo è anche accusato di detenzione e porto in luogo pubblico di pistola.
Le indagini dei poliziotti sono partite lo scorso mese di aprile dopo la denuncia presentata dalla vittima.
La giovane donna nigeriana ha raccontato di essere arrivata in Italia nell’estate dello scorso anno e di aver conosciuto a Bari una sua connazionale che l’ha poi avviata sin da subito alla prostituzione lungo le strade della provincia di Taranto, pretendendo, spesso anche in maniera violenta, la somma giornaliera di 200 euro.
Tra i tanti episodi di violenze verbali e fisiche subite, la vittima ha anche raccontato che un giorno a seguito di un suo rifiuto fu avvicinata da un giovane italiano a bordo di un’auto che la minacciò di morte mostrandole una pistola. Dopo qualche ora fu anche raggiunta dalla sua connazionale che la minacciò con una bottiglia di vetro rotta colpendola con una sedia.
Le indagini durate pochi mesi, hanno permesso di identificare la donna africana ed il suo complice e di accertare senza ombra di dubbio le loro responsabilità.
Ieri, come detto, i due sono stati collocati agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni, la donna a Bari e l’uomo nel capoluogo Jonico.