Si è tenuta questa mattina, presso la sala stampa dello stadio “Erasmo Iacovone”, la conferenza di presentazione del nuovo allenatore del Taranto, Luigi Panarelli. Di seguito sono riportate le sue dichiarazioni:
«Questa città mi ha conosciuto come calciatore, ma oggi ricopro un ruolo diverso. Nella mia breve esperienza da allenatore sono riuscito a ottenere la promozione in Serie D con l’Altamura. Oggi sono qui e ho accettato l’incarico con dei punti fermi, che sono quelli di avere responsabilità tecnica in tutto e per tutto, perché voglio andare avanti con le mie idee. Non sono qui a fare proclami perché sappiamo qual è l’obiettivo di questa città, ma è chiaro che avremo contro altre piazze che vorranno vincere. Io sarò partecipe 24 ore su 24 per non lasciare nulla al caso. Credo molto anche nel rispetto dei ruoli, e penso che ogni persona della società sia protagonista nel cammino di questa squadra. L’anno scorso dopo la vittoria ottenuta con l’Altamura contro il Taranto, mi è sembrato doveroso andare a salutare i tifosi rossoblù presenti in trasferta. Il Taranto non è di Panarelli ma è della città, di tutti noi, e questa deve essere una ripartenza di tutte le componenti che amano questa squadra perché tutti vogliamo vedere la società in categorie superiori».
Le idee: «Dopo trent’anni di calcio ho ancora tanto da imparare e per questo devo applicarmi, non potevo farmi scappare questa opportunità. Quotidianamente prendo spunto da ogni allenatore in modo da creare un puzzle che successivamente viene completato con le mie idee, chiaramente non faccio un semplice copia e incolla. Io farò di tutto per vincere ogni partita ma qualche risultato negativo arriverà, io vi posso solo garantire che ogni partita terminerà con la maglia sudata. Il vero lavoro inizia dopo l’allenamento quotidiano, perché devo guardare ogni aspetto di ogni calciatore, non tutti sono uguali a livello di carattere e l’allenatore deve svolgere anche il ruolo di psicologo. Non mi spaventa scegliere l’undici titolare perché è il mio ruolo e sono qui apposta. Voglio cercare di fare carriera sbagliando il meno possibile ed evitando gli errori da calciatore».
Sul modulo: «Io voglio sfruttare al massimo questa esperienza e me la voglio giocare con i miei pensieri, inizialmente nella mia carriera ho utilizzato il 4-2-3-1 e partirò da qui, ma è un modulo che può variare in base alle esigenze perché per me contano prima di tutto i principi di gioco. Io credo che non esista un sistema di gioco meglio dell’altro».
Come ha vissuto la chiamata del Taranto: «Le novità le vivo in maniera normale, considerando anche che non ho avuto il tempo di realizzare appieno ciò che è successo, sono talmente concentrato a fare ciò che mi compete che non ho tempo per pensare alle emozioni».
Lo scetticismo: «Potevo anche immaginarlo per la giovane età, serve tanto lavoro per trasformarlo in qualcosa di positivo. I risultati mi giudicheranno, la carta d’identità dice che ho 42 anni e la mia breve esperienza dice che ho portato dei risultati, con questo non voglio dire di essere capace perché questo lo dirà solamente il campo. So quanto questa piazza sia esigente, lo sarò anche io con i miei calciatori e con tutto ciò che potrà portare dei benefici per raggiungere l’obiettivo».
Sullo staff tecnico: «Non ho nulla contro chi ha lavorato qui in questi mesi, ma preferisco stare al fianco di persone con cui ho già collaborato in passato. Ci tengo anche a dare un in bocca al lupo sincero per il prosieguo della carriera di Michele Cazzarò».
Inizio del campionato slittato a metà settembre: « È chiaro che ci vuole tempo per far assimilare ai calciatori il mio pensiero, oggi mi trovo a valutare una rosa vista solo da spettatore, spero di riuscire a dare la mia impronta e farò di tutto per riuscirci. L’importante è che ogni calciatore sia a mia completa disposizione».
Grandi esperienze da calciatore: «È vero, ero in rosa quando il Taranto ha vinto l’unico scudetto dei Dilettanti, speriamo sia di buon auspicio per questa nuova stagione. La carriera comunque fa parte del passato, mi ha permesso di conoscere giocatori importanti che sono diventati grandi allenatori, come ad esempio Massimiliano Allegri. In quel momento nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe diventato uno degli allenatori più vincenti di Europa».
In questa nuova avventura, Luigi Panarelli ritrova Gianluca Triuzzi, che svolgerà il ruolo di allenatore in seconda: «Con Gianluca ci conosciamo da tanto, dal 1994, e il rapporto si è rafforzato con il passare degli anni. Abbiamo commesso degli errori, però abbiamo avuto un percorso di crescita e oggi siamo più maturi. È la sua prima esperienza in questo ruolo, ci saranno degli errori come li ho commessi io quando ho iniziato, però mi posso fidare ciecamente di lui. Conosco il suo pensiero, daremo sicuramente tutto».
Sulla rosa: «Ho giocato con alcuni calciatori di questa squadra, ma per me non esiste nessuna amicizia perché devo pensare esclusivamente al bene del Taranto. Non ho pregiudizi su nessuno e valuterò quotidianamente, sceglierò i titolari esclusivamente in base ai loro comportamenti in campo. Non vedrò la differenza tra under e over. Il mercato? Fino ad oggi ho visto la squadra da spettatore, ho delle idee e le devo portare avanti, potrò sbagliare ma ho il dovere di valutare tutti i calciatori nel rispetto di tutti coloro che sono stati ingaggiati dal Taranto. Qualche accorgimento va fatto ma deciderò tutto con la massima cautela e lo farò solo quando ne sarò convinto».
Durante la conferenza, è intervenuto anche il Direttore Generale del Taranto Avv. Gino Montella. Ecco le sue parole: «Mi corre l’obbligo di ringraziare Michele Cazzarò e tutto il suo staff. Oltre ad essere un grande amico, posso dire che ha dato tanto alla città. La società ha deciso di dare un’opportunità importante a un giovane come Panarelli e questa esperienza può rappresentare il suo trampolino di lancio. Luigi ha fatto molto bene da calciatore, speriamo abbia una grande carriera anche da allenatore. Non abbiamo fatto assolutamente una scelta al risparmio, anche perché abbiamo cambiato un intero staff tecnico che sarà pagato, speriamo si possa fare un lungo percorso con il nuovo mister. Ci tengo a ringraziare anche l’allenatore in seconda Vincenzo Murianni, l’allenatore dei portieri Raffaele Cataldi e il Preparatore Atletico Francesco Rizzo per il grande contributo che hanno dato in questi mesi. La società ha effettuato un cambio di allenatore perché la squadra non aveva ancora un’idea di gioco precisa, i calciatori non rendevano come avrebbero dovuto e hanno avuto la difficoltà di apprendere i nuovi metodi di gioco. Fortunatamente c’è tempo di correggere ed è meglio farlo adesso e non tra qualche settimana. Ci tenevo anche a precisare che la squadra è stata costruita in base alle richieste del nostro mister e non è stata decisa dal presidente».