“Ho dovuto indossare gli stivali durante il sopralluogo nelle campagne tarantine colpite da quelle che vengono definite ‘bombe d’acqua’, una volta eccezionali oggi sempre più frequenti.
Ci sono vigne completamente immerse nell’acqua con chicchi d’uva da tavola danneggiati in modo irreparabili (e che quindi sarà svenduta all’ingrosso, se non buttata) e molte vigne del primitivo doc, il tutto a vendemmia avviata da pochi giorni, mentre il frutto è ancora tutto sulle piante. Non di meno i danni hanno interessati gli uliveti e gli ortaggi.
Faccio miei gli appelli delle associazioni di categoria e quindi invito l’assessore regionale all’Agricoltura, Leo Di Gioia, a non perdere tempo così come è avvenuto per le gelate dell’inverno scorso, ma di attivare subito sopralluoghi di tecnici regionali per verificare e quantizzare i danni, azione propedeutiche per poter emettere – il prima possibile – la delibera di Giunta per poter chiedere al Ministero per l’Agricoltura l’emanazione di un ‘decreto di declaratoria eccezionali avversità atmosferiche’ verificatesi il 21 agosto scorso (ai sensi del Decreto legislativo 102 del 2004), ovvero lo stato di calamità naturale”.