Castellaneta – Un territorio che si svela, anche agli occhi di chi ci vive. È il piccolo miracolo che ogni anno compie “Masserie sotto le stelle… Insieme con la pizzica”, iniziativa della Cia Agricoltori Italiani di Castellaneta tenuta lo scorso 10 agosto e giunta alla settima edizione.
Gli ingredienti di questo evento sono pochi, ma dal sapore intenso: un tour in pullman toccando alcune masserie la cui ubicazione è informazione nota a pochi addetti, una cena tipica e l’immancabile quadriglia finale: un format consolidato, insomma, a metà strada tra la festa rurale e il gioco di società, che negli anni ha raccolto un interesse crescente da parte di numerosi cittadini, quest’anno più di 200.
A farsi coinvolgere dal “gioco” della Cia sono soprattutto gli abitanti del territorio, che si ritrovano stupiti di fronte alla meraviglia delle masserie storiche, dei siti produttivi, degli agriturismo che operano spesso senza che loro ne abbiano contezza. Uno stupore che aumenta, se gli occhi sono quelli del visitatore venuto da lontano. E quest’anno la Cia di Castellaneta ha avuto l’onore di ospitare il suo presidente nazionale, Dino Scanavino che, mischiandosi al resto del gruppo, ha trovato conferma del fatto che l’agricoltura abbia ancora molto da dire.
La prima tappa del tour misterioso è stata la cantina Archetipo, della famiglia Di Benedetto; un impianto produttivo al confine del territorio tarantino con quello barese, dove nascono vini straordinari che rispondono ai principi dell’agricoltura sinergica. Pochi producono in questo modo in Italia, osservando un rispetto incondizionato per i tempi della natura, senza intervenire massivamente sullo sviluppo delle piante; un’eccellenza, insomma, dal grande valore didattico anche rispetto al recupero di pratiche antiche.
Perché l’agricoltura è attività millenaria. Lo hanno scoperto gli amici della Cia visitando a Palagianello la masseria Parco di Stalla, seconda tappa del tour. Una necropoli del secondo secolo avanti Cristo, una taverna per il ristoro dei viandanti che percorrevano l’Appia, l’unico jazz a tre piani presente in Puglia, un frantoio ipogeo e un museo della civiltà contadina, altra eccellenza che ha conquistato tutti, grazie anche a un piccolo aperitivo a base di bruschette, olive e del buon olio biologico marchiato Parco di Stalla.
Tutto si è compiuto a masseria Sacramento, agriturismo di recente realizzazione dove “Masserie sotto le stelle… Insieme con la pizzica” ha concluso il suo viaggio. Una cena dal gusto della tradizione, sapientemente preparata dalla famiglia Perniola, intervallata da buona musica, ha permesso di riflettere sul ruolo dell’agricoltura pugliese, grazie a diversi interventi.
Il presidente Scanavino ha ribadito la centralità del settore nell’economia nazionale, e in particolare pugliese, rilevando la necessità di lavorare ancora nella direzione tenuta in questi anni, che nel recupero delle coltivazioni tradizionali e negli investimenti in multifunzionalità vede una strada di assoluta ripresa.
Anche il vicepresidente regionale Giannicola D’Amico ha rilevato il primato dell’agricoltura pugliese, nonostante problemi enormi come la xylella, rispetto alla quale, però, Cia non si è mai ritirata sostenendo sempre la necessità di un approccio rigoroso.
Iniziative come “Masserie sotto le stelle… Insieme con la pizzica”, infine, per il direttore di Cia Due Mari Vito Rubino è prova evidente di come sia indispensabile investire nella conoscenza del settore, anche per smontare quella narrazione errata che vorrebbe il territorio ionico a esclusiva vocazione industriale.
In attesa delle stelle cadenti (a masseria Sacramento era disponibile anche una piccola stazione di osservazione, con tanto di telescopio e astrofilo), la classica quadriglia ha sancito la chiusura della serata, con l’arrivederci al prossimo anno e alle prossime masserie tutte da scoprire.