Un altro importante passo avanti è stato fatto per la formazione dell’Ecomuseo del Mar Piccolo, il Comune di Taranto, a cui va il nostro ringraziamento, ha deliberato per individuare una sede consona all’Ecomuseo. La collaborazione proficua con le Istituzioni e le associazioni ha finalmente dato alla luce un percorso virtuoso e proficuo per entrambi. Tutto questo va a sistema con le altre iniziative che il Comune di Taranto persegue per il rilancio del mare interno di Taranto. La partecipazione a diversi Bandi come il POR PUGLIA 2014-2020 – Asse VI –Azione 6.6 – Sub-Azione 6.6.a – “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale” ed altri per la riqualificazione dell’area, rappresentano l’impegno comunale per il territorio naturale. Vista la necessita che ha Taranto di differenziare le attività economica, questi bandi potrebbero rappresentare un trampolino di lancio per le aree intorno alla Circurmmarpiccolo, da un punto di vista dello sviluppo e della valorizzazione dei territori contermini. Inoltre la possibilità di allargare la Riserva Naturale Palude La vela sia in termini di territorio che di immobili da mettere a disposizione della stessa con l’acquisizione di parte del 65° Deposito dell’Aeronautica Militare, adiacente la Riserva, indicano che la strada giusta è stata intrapresa e perseguita dall’Assessore Viggiano e dal Settore Ambiente. Le possibilità di attivare un moltiplicatore economico come il Mar Piccolo sono enormi e finalmente si cerca di dare il giusto indirizzo verso uno sviluppo sostenibile. L’ecomuseo rappresenta l’unica realtà ad oggi esistente e finanziata sul Mar Piccolo e potrebbe diventare un appoggio importante per tutte quelle attività collaterali all’allevamento dei mitili, ed al turismo in generale della città, una specie di agriturismo marino a km 0 dove rappresentare le nostre tradizioni, assaggiare dei frutti di mare, visitare le tartarughe marine, vedere dal vivo i cavallucci marini e tutti gli abitanti del bacino, per una migliore condivisione del mare con i suoi abitanti e tutelando e rispettando l’area in questione. La condivisione dei contenuti con gli altri operatori economici del Mar Piccolo è quindi auspicabile per un miglior sviluppo economico e sociale, diventando inoltre una buona pratica di collaborazione tra istituzioni, associazioni e comparto economico.