Questa mattina personale del Corpo di Polizia Municipale ed agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione all’Ordinanza sindacale con la quale il primo cittadino, Franco Landella, ha disposto, d’intesa con la Questura e la Prefettura di Foggia, lo sgombero dell’immobile ex Satel a ridosso del cavalcavia di via Bari.
La struttura, di proprietà del Comune di Foggia, era infatti occupata da tempo, in modo del tutto abusivo, da numerosi nuclei familiari di etnia rumena, in una condizione di profondo degrado ambientale ed igienico-sanitario.
«Lo sgombero dell’immobile ex Satel è un atto di legalità, esercitato in coerenza con le prerogative e le competenze istituzionali che la legge assegna ai sindaci – spiega il primo cittadino –. Per troppo tempo quel luogo è stato il regno dell’illegalità. Questa Amministrazione comunale ha deciso di mettere un punto ad una situazione del tutto insostenibile. Perché l’affermazione delle regole è un principio che vale sempre, a prescindere dall’etnia e dalla nazionalità di chi si rende protagonista del loro mancato rispetto».
«Abbiamo dunque fornito una risposta concreta a ciò che non era più tollerabile – aggiunge il sindaco di Foggia –. Da questo punto di vista desidero ringraziare il Prefetto Massimo Mariani, il Questore Mario Della Cioppa, gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale impegnati in questa operazione, i Vigili del Fuoco ed il personale sanitario che stanno accompagnando lo sgombero».
«È evidente che nella battaglia per la legalità, per la quale ero, sono e sarò in primissima fila, non bisogna arretrare di un solo passo. Anzi, è necessario moltiplicare ed ampliare l’attenzione, venendo incontro alle legittime richieste che giungono dalla nostra comunità – sottolinea il primo cittadino –. È in quest’ottica che colgo l’occasione per rinnovare al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, la richiesta di collaborazione, già formalizzata nelle scorse settimane, finalizzata ad affrontare compiutamente gli altri problemi che interessano il nostro territorio: dalla piaga della criminalità organizzata all’emergenza immigrazione legata ai ghetti che proliferano in Capitanata, a cominciare da quello sorto sulla pista dell’ex aeroporto di Borgo Mezzanone. Un ghetto che pur ricadendo formalmente nel territorio di Manfredonia – aggiunge il sindaco di Foggia – è il punto da cui si muovono ogni giorno centinaia di immigrati, per lo più irregolari, per recarsi nell’area del quartiere ferrovia, trasformata da “salotto buono” della città in luogo di bivacco quotidiano ed in teatro di risse e degrado».
«Confido nella sensibilità e nella serietà del Ministro Salvini – conclude il primo cittadino – che è il punto di riferimento di tutti i sindaci d’Italia in materia di sicurezza, a prescindere dalla loro appartenenza politica».