Convocato per questa mattina un nuovo incontro al Mise,per decidere il futuro dell’Ilva, con la speranza che non sia un viaggio a vuoto per tutti i tarantini che vi parteciperanno.
Tutti tranne il sindaco di Taranto, la persona che dovrebbe portare a Roma, il grido disperato dei lavoratori.
Ha deciso di non partecipare, perché non ha accettato che il ministro Di Maio ha esteso l’invito ad una serie di sigle di associazioni tarantine e comitati ,tra cui anche quelli delle aggressioni nei suoi confronti, avvenute lo scorso maggio in prefettura per la morte del Fuggiano, giovane lavoratore Ilva.
“Una decisone di carattere strettamente personale,una decisione che dimostra che i problemi di Taranto, non sono al primo posto.
Sindaco come pensa di fare gli interessi dei lavoratori non presentandosi a Roma per presidiare una riunione che forse,dico forse, troverà una soluzione”?
Lo chiede il Senatore Vitali, presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato,nonché segretario regionale di Forza Italia.
Dall’altra parte,il Ministro Di Maio parla di trasparenza ,bisogna decidere una vota per tutte, se chiudere il siderurgico, come promesso in campagna elettorale,e quindi,far precipitare Taranto nella precarietà piu completa, o valutare le nuove proposte migliorative dell’azienda che vuole acquisire l’Ilva.
Dico al Governo e alle Amministrazioni locali,in particolar modo al primo cittadino, che i siparietti non portano alla soluzione del nodo dell’acciaio.
Taranto ha bisogno di serietà.
30 luglio 2018