9 maggio 1978, una data tragica per la storia della Repubblica Italiana: il brigatista Valerio Morucci, tramite una telefonata, annuncia la morte dello statista Aldo Moro.
Egli venne rapito e, dopo circa 2 mesi di prigionia nel covo di via Montalcini, ucciso dalle Brigate Rosse crivellato con dieci colpi di arma da fuoco nel portabagagli di una Renault 4 rossa. Il suo corpo senza vita fu ritrovato nella stessa automobile (rubata all’imprenditore Filippo Bartoli) in via Caetani a Roma, a pochi passi dalla sedi del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana. Aveva 61 anni.
Un avvenimento, questo, da 37 anni vivo nelle menti degli italiani. Un duro colpo inferto alla società civile, dettato dall’intolleranza e dalla follia ideologica. Il 9 maggio, attualmente, è il giorno dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. Aldo Romeo Luigi Moro, Segretario politico e Presidente del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana era pugliese: nacque a Maglie (Le), conseguì la Maturità classica al Liceo “Archita” di Taranto e di laureò presso l’Università di Bari.
A lui e a tutte le vittime dell’intolleranza e della criminalità va il nostro ricordo.