Col cambiare delle stagioni, anche gli uomini cambiano abito e idee. E’ il caso del presidente della Commissione Bilancio del Comune, Dante Capriulo che si è prodotto in un esuberante intervento stampa per demonizzare l’opposizione e arrampicarsi sugli specchi di una improbabile autocelebrazione.
Al suo lungo “romanzo storico” cerchiamo di rispondere sinteticamente.
In primo luogo c’è da dire che Capriulo ha votato contro per gli ultimi cinque anni i bilanci dell’allora sindaco Stefàno contestando ciò che ora, in qualità di presidente della Commissione Bilancio con Melucci, ritiene chiaro e limpido come acqua di fonte. E’ quasi superfluo ricordare che il Bilancio preventivo 2018, licenziato dalla Commissione di Capriulo, è stato bocciato dai revisori dei Conti; e che il consuntivo 2017 risentiva per metà anno dell’operato (dal Nostro ritenuto scorretto) della giunta Stefàno.
Inoltre, a proposito della nostra annotazione sui quattro parametri su otto dichiarati deficitari, non è vero come afferma l’uomo della maggioranza Melucci, che quei parametri vanno visti politicamente: le deficienze sono strutturali, e non c’è visione “politica” che tenga.
Capriulo e tutta la sinistra devono comprendere che non possono lucrare politicamente all’infinito dal famoso dissesto di dodici anni fa. Un dissesto, all’epoca della seconda giunta Di Bello, invocato con forza in tutti gli ambienti (anche romani…) dai postcomunisti perché unico mezzo per conquistare il Municipio tarantino. Quindi è risibile che oggi Capriulo additi noi come persone che “gufano” contro la città visto che le nostre preoccupazioni derivano dai rilievi che il comune riceve dagli organi di controllo
E, a proposito di dissesto, occorre ricordare un paio di cose a Capriulo e ai suoi amici: che quella situazione ormai da tempo non c’entra nulla con la vita dell’Ente; e che solo pochissimi protagonisti di quella stagione furono costretti a difendersi nei processi (quindi il suo riferimento è puramente diffamatorio) e che quei processi si sono conclusi tutti con assoluzioni. Quindi Capriulo può rinfoderare la vecchia pistola del giustizialismo.
Se proprio vuol rivangare il passato, il presidente della Commissione Bilancio deve ricordarsi che oggi, a votare con lui – e a non far cadere l’Amministrazione Melucci – ci sono ben quattro consiglieri (Lonoce, Bitetti, Brisci, De Martino) che in quegli anni erano con l’odiato centrodestra di Rossana Di Bello. E che lui, Capriulo, viene ricordato come assessore al Bilancio della prima giunta Stefàno: l’Amministrazione che fece lo sconto di tre milioni di euro sull’Ici all’Ilva dei Riva.
Michele Di Fonzo – Coord. Prov. Forza Italia Taranto
Giampaolo Vietri – Capogruppo Com. Forza Italia