Con la visita di questa mattina della delegazione di Sinistra Italiana/ Liberi e Uguali Taranto, effettuata presso la Casa Circondariale di Taranto, abbiamo toccato con mano un mondo straordinariamente bisognoso di attenzioni.
Una struttura d’eccellenza quella dell’Istituto “Magli” di Taranto ma in evidente affanno, a causa della carenza di personale e del sovrannumero della popolazione carceraria. Inaugurata nel 1986 , dotata di diverse sezioni,maschili e femminili, per detenuti protetti e non, con padiglione a sorveglianza dinamica, area verde, è una struttura organizzata e gestita con professionalità e sensibilità. Ma la condizione allarmante del personale carente lascia piuttosto sgomenti, poichè molto spesso si verificano gravi emergenze che mettono in crisi la sicurezza non solo dei detenuti ma di tutta la popolazione ristretta operante nella struttura. L’organico degli agenti e degli educatori è assolutamente insufficiente a coprire le normali attività dell’Istituto, in un contesto estremamente problematico dove intervenire per salvare la vita umana è spesso frequente. Come accaduto anche la notte scorsa quando l’intervento tempestivo di un agente penitenziario ha bloccato il tentativo di suicidio di un detenuto appena giunto in carcere proveniente dall’ospedale “S.S. Annunziata”. Occorrono più strutture REMS in Puglia, le residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza che hanno consentito il superamento delle Ospedali Psichiatrici Giudiziari, come chiesto recentemente anche al Consiglio regionale della Puglia con una mia interrogazione,per garantire una connotazione utile per i pazienti, che debba essere quanto più possibile di natura transitoria, quindi residuale.
Bisogna implementare il personale ed assicurare un ricambio generazionale, per garantire nella maniera più assoluta la sicurezza che non può sempre improvvisarsi con interventi fortuiti.
Serve intervenire radicalmente nel settore, investendo più risorse per rafforzare le attività trattamentali, importanti per il recupero dei detenuti: diminuendo il numero del personale impiegato non si riescono a garantire le attività di recupero, importantissime per le tante persone che attualmente vivono sottoposte a misure restrittive ma che hanno un mondo che li aspetta…
Mino Borraccino