«Vorrei chiedere al Governatore della Puglia, Michele Emiliano, al politico inventore delle “sagre” ed al sostenitore della partecipazione nei processi decisionali, se consideri coerente con questa impostazione l’aver assunto in assoluta solitudine una decisione così importante come quella di ospitare in Puglia qualcosa come 300 tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti da Roma.
A me, che sono il sindaco di Foggia, cioè della città nel cui territorio, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere accolta la gran parte dei rifiuti romani, non è arrivata neppure una misera telefonata.
Insomma, come di consueto si predica bene a favor di telecamera e poi si razzola male quando bisogna dare attuazione ai principi declamati.
Per chiarezza va precisato che nessuno vuole sottrarsi ad un dovere di solidarietà istituzionale, tantomeno il Comune di Foggia.
Grazie alle performance di governo del centrosinistra a Palazzo di Città, infatti, proprio a Foggia conosciamo bene cosa significhi vivere una drammatica emergenza rifiuti, con cumuli di immondizia a riempire le strade.
Quindi il punto non è opporsi a questo aiuto. La questione sta nell’aver completamente ignorato gli Enti Locali, nel non aver neanche pensato di costruire una filiera istituzionale di collaborazione e di condivisione.
Un comportamento politicamente tanto più grave se praticato da un presidente di Regione incapace di realizzare strategie in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti e di affrontare con serietà ed efficacia il grande tema del deficit impiantistico; un presidente che in questo ambito ha costruito politiche che hanno accentrato le decisioni, dando vita ad agenzie e processi che hanno di fatto imposto e calato dall’alto ogni scelta che riguardasse questo settore.
Presto il Consiglio regionale sarà chiamato a discutere del provvedimento della Giunta guidata da Michele Emiliano.
Confido che in quella sede chi rappresenta la nostra città e la Capitanata sappia chiedere chiarimenti precisi rispetto ad uno scenario che al momento appare pericolosamente vago nei suoi aspetti propriamente operativi.
E spero che questa vicenda induca quanti sono costantemente impegnati nel distribuire pagelle a chi governa nella trincea dei territori ad applicare lo stesso rigore nei confronti degli amministratori delle loro forze politiche, abbandonando la logora pratica dei due pesi e delle due misure.
Lo dico senza infingimenti: il Movimento 5 Stelle che a Foggia accusa l’Amministrazione comunale di aver fallito sul fronte ambientale dovrebbe emettere la medesima condanna per la Giunta Raggi e per il sindaco di Roma, da cui la nostra regione riceverà tonnellate di immondizia indifferenziata.
E se al sindaco della Capitale è riconosciuta l’attenuante delle responsabilità della Regione Lazio, mi chiedo per quale ragione lo stesso atteggiamento non sia tenuto quando la questione riguarda Foggia, se non per motivazioni di bassa e strumentale polemica politica.
Questa vicenda chiama dunque ciascun attore politico ed istituzionale all’esercizio di una migliore e maggiore serietà, che finora è mancata sia sul piano dell’interlocuzione sia su quello dei percorsi individuati. È tempo di smetterla con la retorica e la propaganda spacciate per azione di governo».