“L’ennesimo, gravissimo incidente sul lavoro all’Ilva di questa mattina, che è costato la vita a un ragazzo di appena 28 anni – padre di due figli, di una ditta appaltatrice per la manutenzione all’interno dello stabilimento -, è una tragedia che non può e non deve essere più derubricata come fatalità, perché i problemi della sicurezza, in particolare dell’azienda legate all’indotto e all’appalto dello stabilimento siderurgico più grande d’Europa, sono da tanto, troppo tempo inutilmente denunciati dalle organizzazioni sindacali, dagli enti locali e dalla Regione, per essere poi di fatto ignorati dai Governi nazionali che si sono succeduti e da proprietà che hanno mostrato scarsa attenzione su questo fronte.
In questo giorno terribile, segnato da dolore, rabbia e amarezza, esprimo alla moglie e ai familiari e ai colleghi di Angelo Fuggiano le più sentite condoglianze”.